Grazie a foto, audio e video l’intelligenza artificiale potrebbe ricreare un clone virtuale del defunto, con cui c’è anche la possibilità di parlare attraverso chatbot. Ma gli studiosi dell’università di Cambridge ci tengono a sottolineare che questo strumento non deve ledere la dignità del defunto.
Intelligenza artificiale: potrebbe creare legami emotivi distorti
Tomasz Hollanek e Nowaczyk-Basińska dell’Università di Cambridge hanno esaminato il tema della resurrezione digitale, esprimendo preoccupazioni sull’uso dei chatbot per “riportare in vita” i defunti.
Questo solleva serie questioni etiche, incluso il rischio di danni emotivi e manipolazioni. La pratica potrebbe interferire con il normale processo di lutto e creare legami emotivi distorti con simulazioni digitali dei cari defunti. Alcuni precedenti, come l’utilizzo dell’inteligenza artificiale per replicare voci di persone decedute, dimostrano i rischi associati a questa tecnologia. È essenziale promuovere la trasparenza e condurre approfondite riflessioni sull’impatto emotivo e sociale di queste pratiche.
