Cronaca

Istat, a luglio cresce l’occupazione ma non per i giovani tra i 25 e 34 anni

Istat, a luglio cresce l’occupazione ma non per i giovani tra i 25 e 34 anni
Istat, a luglio cresce l’occupazione ma non per i giovani tra i 25 e 34 anni
Istat, a luglio cresce l’occupazione ma non per i giovani tra i 25 e 34 anni

Secondo i dati Istat in Italia cresce il numero degli occupati in tutte le fasce d’età. Tranne che tra i giovani tra i 25 e i 34 anni. In generale, il tasso di occupazione è salito al 62,3%.

A luglio cresce l’occupazione ma non per i giovani tra i 25 e 34 anni

In Italia cresce l’occupazione per tutte le fasce d’età, tranne che per i giovani tra i 25 e i 34 anni. Gli ultimi dati Istat riportano per il mese di luglio un aumento del numero degli occupati, pari a 56mila unità. A fronte di una crescita che ha coinvolto tutte le altre classi d’età, tra i 25-34enni il calo di coloro che hanno un impiego è stato di 24mila unità. Una flessione dovuta principalmente all’aumento dei giovani inattivi, ovvero di coloro che in quella fascia d’età non cercano lavoro (o hanno smesso di farlo).

Nel complesso la variazione positiva porta il tasso di occupazione in Italia al 62,3%. Si tratta di oltre 24 milioni di lavoratori. Rispetto allo scorso anno l’aumento è stato di 49mila unità, principalmente dipendenti permanenti (+437mila) e autonomi (+249mila). Per quanto riguarda invece, la crescita degli occupati registrata nello specifico a luglio, in questo caso la variazione è stata trainata principalmente dall’aumento tra gli autonomi. Infatti superano così i 5 milioni e dalla diminuzione dei dipendenti, sia permanenti che a termine.

Come spiega l’Istituto di rilevazione, inoltre, l’incremento del tasso di occupazione registrato a luglio (+0,1%) può essere associato sia alla diminuzione del numero disoccupati che alla crescita degli inattivi. Ovvero di tutti coloro che non fanno parte della forza lavoro e non cercano un impiego. La disoccupazione, infatti, registra un’importante flessione. Rispetto a giugno 2024, il calo è stato del 6,1%, pari a -107mila unità, e ha riguardato sia uomini che donne per tutte le classi d’età. Complessivamente, il tasso di disoccupazione è sceso al 6,5% (-0,4%). Però pur restando al di sopra della media europea, che secondo le stime Eurostat, resta stabile al 6%. Anche la disoccupazione giovanile è diminuita, di 0,6 punti, scendendo così al 20,8%.

Nel frattempo, è aumentato il numero di inattivi. In particolare, l’incremento è stato di 73mila unità rispetto al mese precedente e ha coinvolto uomini, donne e la fascia di età compresa tra i 25 e 49 anni. Tra i 15-24enni e gli ultra cinquantenni, invece, si è registrato un calo. In generale, il tasso di inattività in Italia si attesta al 33,3% (+0,2 punti).

Le dichiarazioni dei partiti di maggioranza sui dati Istat

La statistica mensile pubblicata dall’Istat è stata celebrata con entusiasmo dagli esponenti dei partiti di maggioranza. “Il governo Meloni ha puntato tutto su crescita e sviluppo, sul tessuto produttivo Italiano e i suoi lavoratori. E gli ultimi provvedimenti che intervengono in maniera decisa sul rafforzamento dell’occupazione di donne, sud e giovani ne sono il migliore e ulteriore esempio”, ha dichiarato Marta Schifone, deputata di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione Lavoro della Camera.

“Per questo siamo fieri dei record occupazionali che si vanno consolidando nel tempo. Il tasso di disoccupazione è infatti sceso a luglio al 6,5%, su base mensile. È il livello più basso da marzo 2008 (quando si attestò al 6,4%) . Dati che ci dicono che abbiamo intrapreso la strada giusta, chiudendo definitivamente con la triste fallimentare stagione dell’assistenzialismo di Stato e delle mancette a pioggia“, ha concluso.

 

Istatlavoro