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L’Italia vuole bloccare il porno, il proprietario di PornHub: “La violenza non arriva da noi”

Solomon Friedman, proprietario del sito porno più visto al mondo, rilascia un intervista per parlare delle contestazioni mosse al sistema, con cui l’Italia vorrebbe monitorare l’età di accesso ai siti per adulti a seguito dei casi di cronaca legati violenze sessuali. Casi che hanno facilitato l’accostamento di alcune problematiche alla pornografia online per i minori.

L’Italia vuole bloccare il porno: i pericoli legati a questo mondo

Nell’ ultimo anno la pornografia è stata al centro del dibattito pubblico. A provocare questa crescita di attenzione sono stati diversi casi di cronaca legati a violenze sessuali che hanno facilitato l’accostamento di alcune problematiche alla pornografia online per i minori. Questa situazione non riguarda solo l’Italia, ma tutto il mondo. Infatti negli ultimi mesi si è creato un clima di forte pressione nei confronti del sito per adulti più riconoscibile e noto al mondo, ovvero Pornhub, di cui è proprietario la società Aylo, precedentemente Mindgeek.

Attualmente il dibattito è incentrato su AgCom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è chiamata a stabilire un sistema per verificare l’età degli utenti, con risultati che rischiano di mettere in conflitto due principi: la sicurezza degli utenti o la loro privacy.

L’intervista

Solomon Friedman, fondatore della società canadese di private equity Ethical Capital Partners che ha rilevato la galassia in cui rientra Pornhub, ne parla in una intervista ai microfoni di Fanpage, spiegando che: “In Italia si sta seguendo la direzione di quello che definiamo “age gating”, ovvero un sistema di monitoraggio legato a un limite di età per l’accesso imposto su ciascun sito per adulti. Ciò richiede che un individuo fornisca le proprie informazioni e identificazione a ciascun sito che visita“.

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