Guerra

L’Italia può entrare in guerra? E quali diritti perderemmo? Ecco cosa bisogna sapere

L’Italia entra davvero in guerra? È una domanda che in molti si pongono in queste ore, in seguito alla pubblicazione di una circolare interna dell’Esercito nella quale veniva chiesta la riduzione dei congedi e si fa capire che tutte le forze speciali disponibili sono in una sorta di stato di preallarme.
Gli abitanti dei centri vicini al grande poligono militare di Teulada, nel Sud della Sardegna raccontano di grandi elicotteri CH-47 da trasporto che vanno e che vengono, colonne di autocarri in movimento, moltissimi soldati in manovra a perdita d’occhio, come non si vedevano da tempo.

L’Italia entra in guerra? Ecco cosa può succedere

Il Comando del poligono di Teulada ha subito gettato acqua sul fuoco, facendo sapere alla stampa locale che “trattasi di normale attività addestrativa“. Versione almeno in una certa misura veritiera perché esercitazioni complesse hanno bisogno di una preparazione logistica che non si improvvisa.

Ad ogni modo, è inevitabile che, al ventesimo giorno dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, i comandi militari italiani stanno seriamente prendendo in considerazione l’ipotesi di impiego su larga scala di personale militare addestrato a operazioni belliche “tradizionali”.

Cosa dice la Costituzione sulla guerra

In realtà la Costituzione non esclude la possibilità che l’Italia entri n guerra con altri Paesi. Lo spiega l’articolo 11 che recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento d’offesa”. Dunque, “difendersi” è lecito. Lo conferma l’articolo 52 che definisce come “sacro dovere di ogni cittadino” quello di difendere la Patria.

Che ruolo ha il Presidente della Repubblica in caso di guerra

Qual è il ruolo del Capo dello Stato? In tempo di pace l’inquilino del Colle è il Capo delle Forze Armate, ma in caso di conflitto il ruolo del Quirinale è quello di verificare che il governo agisca nell’ambito delle eventuali indicazioni fissate dal Parlamento nel momento della dichiarazione dello Stato di Guerra. Il Capo dello Stato può convocare il Consiglio Supremo di Difesa che comprende oltre ai principali ministri anche i vertici delle Forze Armate ma questo organismo ha un ruolo esclusivamente di consultazione.

Che cosa significa la circolare dell’esercito italiano sul “warfighting” e cosa significa

Congedi anticipati rilasciati “con particolare attenzione”, personale “senza vincoli di impiego operativo”, attività addestrative “orientate al warfighting”. Il ministero della Difesa aggiorna la sua circolare periodica dopo l’invasione della Russia in Ucraina. E fissa nuove regole per l’impiego dei soldati. Lo Stato maggiore di difesa conferma che “il Vertice di Forza Armata adegua le priorità delle unità dell’Esercito, al fine di rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale” e chiarisce che sono «precisazioni alla luce di un cambiamento che è sotto gli occhi di tutti”.

I soldati

Il documento chiede di “porre particolare attenzione nel valutare le domande di “congedo anticipato” in quanto in un momento caratterizzato dall’intensificarsi delle tensioni geopolitiche, deve essere effettuato ogni possibile sforzo affinché le capacità pregiate possono essere disponibili.

Il personale in ferma prefissata dovrà alimentare prioritariamente reparti che esprimono unità in prontezza nei prossimi due anni. Tutte le unità in prontezza devono essere alimentate al 100% con personale “ready to move”, senza vincoli di impiego operativo anche ricorrendo all’istituto del “comando”.


 


L’addestramento

Secondo la circolare “tutte le attività addestrative anche quelle dei minori livelli ordinativi dovranno essere orientate al warfighting. In merito viene disposto il rinvio di tutte le esercitazioni che non siano specificatamente indirizzate al mantenimento delle capacità operative rivolte alla prima e alla seconda missione.

Ciascun reggimento di artiglieria deve essere addestrato ad operare sia nel ruolo di supporto diretto che in quello di supporto generale.

Si rende necessario valutare la possibilità di affiliazione addestrativa operativa dei battaglioni delle trasmissioni alle Grandi Unità. In merito, dovrà essere posta particolare enfasi all’affiliazione ai due Comandi di divisione. I battaglioni individuati devono avere gli stessi livelli di prontezza dei Comandi supportati.


 

circolare esercito italiano

 


La missione

Lo stato maggiore sottolinea che «occorre garantire maggiore omogeneità delle forze che contribuiscono alla condotta di operazioni evitando per quanto possibile il frazionamento delle unità. Tale principio deve ispirare la pianificazione di impiego dei comandi unità di forza armata. Qualsiasi richiesta di concorso operativo sul territorio nazionale deve essere indirizzata e avallata livello centrale.

Gli assetti sanitari costituiscono una capacità essenziale per l’operatività dei reparti in tale ambito qualsiasi richiesta di supporto dovrà tenere nella dovuta considerazione i prioritari impegni connessi con l’approntamento dello strumento, le forze in prontezza e le attività operative in atto.

Devono porsi in essere le attività necessarie ad accelerare la disponibilità operativa del 52º reggimento “Torino” dando priorità alle batterie semoventi anche utilizzando le potenzialità formative addestrative dell’ottavo reggimento “Pasubio”.

Le armi

Bisogna «provvedere affinché siano raggiunti e mantenuti massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri (con focus sulle piattaforme dotate di sistemi di autodifesa) i sistemi d’arma dell’artiglieria

SardegnaSergio Mattarella