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Bollette pazze, ipotesi lockdown energetico in autunno: negozi chiusi alle 19, locali alle 23

L’Italia rischia davvero un lockdown energetico? Nelle scorse ore, in due servizi trasmessi da Tg1 e da Tg3 Rai, Confartigianato ha rilanciato l’allarme per i pesanti rincari dell’energia che schiacciano artigiani e piccole imprese. Il Presidente Marco Granelli, intervistato dal Tg3, ha indicato le proposte della Confederazione per ridurre l’impatto degli aumenti dei costi di elettricità e gas che, come ha denunciato, bollette alla mano, un imprenditore associato della provincia di Vicenza, hanno superato, nell’ultimo anno il 400%.

Crisi economica, l’Italia e il rischio lockdown energetico: la situazione

Nel corso del mese di agosto si sono acuite le tensioni sui mercati energetici, generando un impatto straordinario sui prezzi di gas ed elettricità che amplifica incertezze e rischi per le imprese e per l’economia italiana.

“Il caro-energia – sottolinea il Presidente di Confartigianto Marco Granelliè tra le prime emergenze che dovranno essere affrontate dal nuovo Governo, in continuità con le azioni calmieratrici già messe in campo dal Governo Draghi. Le cause dei rincari vanno affrontate in una prospettiva strutturale. Occorre attuare incisive politiche di diversificazione del mix energetico, puntando sulla riduzione della dipendenza dal gas russo, investendo sulle energie rinnovabili e sull’efficienza”. Altrettanto importante, secondo Granelli, intervenire sulla composizione tariffaria con una misura strutturale di riduzione degli oneri generali in bolletta e il loro finanziamento mediante altre forme di gettito. Non possiamo affrontare l’autunno e l’inverno con il rischio che il caro bolletta ci porti verso una nuova recessione, dopo le fatiche che il sistema produttivo sta facendo per cercare di ‘rimanere aperto’”.

Il prezzo del gas

Il prezzo del gas europeo (TTF) ha raggiunto i massimi storici, con una quotazione media di agosto (primi 19 giorni) in salita del 22,3% rispetto alla già elevata media di luglio. Per produrre elettricità, lo ricordiamo, l’Italia usa di più il gas rispetto ai maggiori competitors europei, risultando più esposta allo tsunami generato dai ‘prezzi di guerra’ del gas naturale. Nei primi 21 giorni di agosto 2022 il prezzo all’ingrosso dell’elettricità (PUN) sale ancora, arrivando a 491,73 euro per MWh, il 337,5% in più rispetto ad agosto 2021.

L’analisi dei dati pubblicati dall’Istat nei giorni scorsi evidenza che a giugno 2022 i prezzi all’importazione di petrolio e gas risultano più che raddoppiati (+108,1%), portando il valore delle importazioni di energia a toccare quota 100,0 miliardi di euro negli ultimi dodici mesi, mentre la bolletta energetica – il differenziale tra import ed export di energia – sale a 77,8 miliardi di euro su base annua, raggiungendo il massimo storico del 4,1% del PIL e superando il precedente picco del 4% registrato nell’autunno del 2012. La bolletta è peggiorata di 1,3 punti di PIL dopo l’invasione dell’Ucraina e di 2,7 punti nell’arco di dodici mesi.

La situazione in autunno

Confartigianato ritiene indispensabile che a livello europeo si giunga rapidamente all’introduzione di un tetto al prezzo del gas e che si mettano in campo interventi finalizzati a contenere l’impatto dei rincari sulle micro e piccole imprese, impedendo una escalation dei casi di lockdown energetico che porterebbe ad una severa recessione, facendo scivolare l’economia italiana in una pericolosa stagflazione. Lo scenario si aggraverebbe nel caso di una sospensione delle forniture di materie prime energetiche dalla Russia.

Come ha evidenziato il Presidente del Consiglio Mario Draghi nell’intervento al Parlamento europeo “nessun bilancio nazionale è in grado di sostenere questi sforzi da solo” e l’Unione Europea deve adottare strumenti utili per governare le sfide in atto, con un impianto simile a quello di Next Generation EU, il quale ha assicurato una ripresa economica rapida e diffusa.

Lockdown energetico, a che ora chiudono i negozi

Le misure prevedono tre livelli di emergenza, a seconda dell’aggravarsi della situazione. Tra quelle già scattate c’è la riduzione della temperatura negli uffici pubblici che non potrà essere superiore a 19°C in inverno e inferiore ai 27°C in estate.

Lo scenario più grave potrebbe portare ad applicare misure del terzo livello d’emergenza. Ovvero, nelle case private le temperature saranno ridotte di 2°C e verrebbe limitato anche l’orario di accensione. Ai Comuni potrebbe essere chiesto di ridurre l’illuminazione pubblica nelle strade e sui monumenti fino al 40% dei consumi totali. Gli uffici pubblici potrebbero chiudere in anticipo e anche ai negozi potrebbe essere chiesto di serrare le porte entro le 19. I locali, invece, non dovrebbero restare aperti oltre le 23.

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