In Italia il 43% degli omicidi è commesso tra le mura di casa, al Nord addirittura uno su due: i dati Eures che preoccupano la popolazione. Il coltello l’arma più utilizzata. La coppia si conferma la relazione più a rischio.
In Italia il 43% degli omicidi è tra le mura di casa, i dati Eures
In Italia il 43% dei delitti viene commesso tra le mura di casa, al Nord addirittura uno su due. La famiglia è il contesto che presenta più insidie: è qui che maturano femminicidi ma anche stragi familiari, genitori che uccidono figli e anche viceversa.
Solo per questo anno, secondo Eures, sono stati ben 70 gli omicidi in famiglia e nell’ambito di rapporti di coppia il 42,9% del totale. Una percentuale che conferma il trend sempre più in crescita negli ultimi 10 anni: dal 2012 ad oggi su 4.912 omicidi ben 2.110 sono stati commessi in famiglia. Il valore più elevato – fino al 53 % – si è raggiunto nel 2021, l’anno del lockdown per il Covid.
I delitti al Nord
Il Nord si conferma l’area più a rischio, con il 45,9% delle vittime. Anche l’incidenza del fenomeno in famiglia è elevato: rappresentano infatti il 56,4% del totale, percentuale che scende al 46,9% al centro e al 31,9% al sud, dove hanno un peso maggiore gli omicidi di criminalità comune e di criminalità organizzata.
L’arma più utilizzata
Oltre un terzo degli omicidi è stato commesso con un’arma da taglio seguito da 569 vittime per arma da fuoco (27%) e da 208 vittime uccise da un’arma impropria (9,9%). Nella casistica censita seguono gli omicidi in famiglia per strangolamento (143 casi), per soffocamento (139) e per percosse (100 vittime, pari al 4,7%).
Più vittime tra le coppie
La coppia si conferma la relazione più a rischio, con circa la metà dei casi complessivamente censiti (1.016 tra il 2012 e il 2024, pari al 48,1%). Seguono i matricidi/parricidi (372 casi, pari al 17,6% del totale; i figlicidi (268, pari al 12,7% del totale degli omicidi in famiglia) e i fratricidi (96, pari al 4,5%).