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Chi è Johann Gutenberg? Percorriamo insieme la storia di uno dei precursori della stampa moderna

Johannes Gensfleisch della corte di Gutenberg, nato a Magonza nel 1400 (circa) e morto a Magonza il 3 febbraio del 1468, è stato un orafo e tipografo tedesco al quale si deve l’inizio della tecnica della stampa moderna in Europa.

Johann Gutenberg, tutto quello che c’è da sapere su uno dei precursori della stampa moderna

La data di nascita precisa di Johann non è conosciuta, ma egli in un documento risalente al 1420 viene indicato già come maggiorenne. Gli studiosi, quindi, come data simbolica per citare la sua nascita hanno scelto il 1400. Mentre il nome zum Gutenberg proviene dall’edificio situato in Christophstrasse al numero 2 (l’Hof zum Gutenberg, appunto) in cui la famiglia abitava, il cognome Gensfleish tradisce l’origine patrizia del padre, proveniente da una famiglia tradizionalmente impegnata nel conio e nella lavorazione del metallo.

La celebre Bibbia di Gutenberg

La celebre Bibbia di Gutenberg.

Nel 1430, il poco più che trentenne Johann Gutenberg si trasferisce per motivi politici da Magonza a Strasburgo, dove trova impiego come apprendista orafo e lavora al conio delle monete. Tornato nella città natale nel 1448, costituisce due anni più tardi una Societas insieme con il banchiere Johann Fust e l’incisore Peter Schoffer; la loro intenzione è quella di stampare la celebre Bibbia a 42 linee a partire dalla Vulgata. In quel periodo, gli esperimenti di Johann hanno già raggiunto un buon livello, visto che si ha la possibilità di comporre e stampare non solo fogli singoli, ma anche libri di un certo volume. E così, il 23 febbraio del 1455 viene ufficialmente completato il progetto della Bibbia presso la Hof zum Humbrecht: messo in vendita a Francoforte, il libro – edito in 180 copie – viene accolto con notevole entusiasmo, soprattutto per merito della qualità tipografica. La Bibbia stampata da Gutenberg è la prima pubblicata senza aver ricevuto prima un’ordinazione.

Poco dopo, tuttavia, ci si rende conto che i progetti dei tre fondatori della società divergono tra loro: Fust, per esempio, non è molto interessato a dare vita a un capolavoro, ma semplicemente a guadagnare denaro. E così, visto che i risultati del suo investimento iniziale arrivano molto lentamente (basti pensare che servono tre anni solo per realizzare le 180 edizioni della Bibbia), il suo rapporto con Gutenberg si inasprisce: nel 1455, nello stesso anno in cui vengono completate le Bibbie, Fust chiede che gli venga restituito il denaro. Johann, impossibilitato a esaudire la richiesta, fallisce, e viene costretto a vendere all’ex socio i caratteri tipografici e una buona parte degli strumenti per la stampa.

Ultimi anni

Mentre Fust, insieme con Schoffer (che nel frattempo ha sposato sua figlia) apre una tipografia concorrente sfruttando la buona reputazione di Gutenberg e stampando un’edizione del Libro dei Salmi, Johann prova a proseguire il proprio lavoro in un’altra tipografia: tuttavia, nessuna sua altra opera raggiunge lo splendore e la precisione della Bibbia a 42 linee. Gli ultimi anni della vita di Gutenberg, per altro, sono contraddistinti da un ulteriore dispiacere: durante il saccheggio e l’incendio di Magonza del 1462, infatti, la sua officina viene distrutta.

Morte e “Progetto Gutenberg”

Egli muore sei anni più tardi, il 3 febbario 1468, lasciando al mondo l’eredità di un processo industriale completo, che include i caratteri mobili, l’inchiostro e il processo di composizione. In particolare, i caratteri mobili venivano ottenuti da una matrice in rilievo, e forgiati in metallo fondibile e tenero: in pratica il punzone degli orefici non veniva utilizzato per realizzare il carattere singolo, ma per creare la matrice di numerosi caratteri, sulla base della cosiddetta fondita a ripetizione; i caratteri, poi, venivano ricavati dalla matrice con colature apposite e secondo qualità e grandezze desiderate. L’inchiostro, d’altra parte, presentava peculiarità chimiche adeguate ai caratteri in metallo (il che significa qualità ad olio e non più ad acqua), mentre la principale attrezzatura impiegata per il processo di composizione era il torchio tipografico, costruito a partire dal torchio da vino usato dai coltivatori del Reno.

In altre parole, l’idea che portò Gutenberg al successo fu quella di coniugare tecniche e strumenti già esistenti, per poi tradurle nell’ambito della stampa.

Oggi a Johann Gutenberg (cui è intitolata l’Università di Magonza) è dedicato il “Progetto Gutenberg”, un evento di natura internazionale che intende digitalizzare il maggior numero possibile di libri a livello mondiale.

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