A pochi giorni dall’uscita del film Joker di Todd Phillips ( in Italia il 3 ottobre), sono già sorte le prime polemiche e accuse per la violenza promossa dai familiari delle vittime della strage di Aurora (Colorado), associandolo, in maniera indiretta, alla proiezione de Il cavaliere oscuro – Il ritorno di Christopher Nolan del 2012, in cui, durante la proiezione del film, un uomo inizia a sparare sulla folla (molti i feriti e le vittime, 12).
Joker: polemiche e violenze
Il regista ha dichiarato che l’uomo in questione non aveva vestito i panni di Joker e che un film, ambientato in un universo di finzione, non può essere associato alla mente instabile di colui che ha commesso un tale atto.
A difendere il regista è stato proprio uno dei familiari delle vittime dicendo: “…Esistono persone violente indipendentemente dal fatto che esca o meno un film come Joker e che le persone che hanno problemi con il film semplicemente non dovrebbero vederlo. La più grande epidemia in questo paese è la mancanza di cure per chi soffre di salute mentale”.
Joker, vincitore del leone d’oro di Venezia 2019, non vuole essere un reboot ma una graphic novel, non parla di violenza scacciata da altra violenza, come si vede in quasi tutti i film d’azione ma vuole descrivere l’introspezione psicologica di un uomo che solo successivamente diventerà il cattivo per eccellenza di Batman infatti non ha nessuna connessione con i film precedenti.
Joker: dove è ambientato il film?
Le vicende avvengono in una Gotham diversa, ambientata nei primi anni 80, in una città che non è ancora pervasa da cattivi super potenti. La lotta tra il bene e il male è all’interno di ogni cittadino, in una la società caotica, schiva, in cui tutti sono attratti dal superfluo e dalle apparenze.
A sottolinearlo è l’insoddisfazione del personaggio nella ricerca disperata di diventare un comico televisivo ma è costretto a lavorare in una ditta di clown part time, l’alienazione, derivata dal fatto che a più riprese viene maltrattato e non compreso e alla fine l’aberrazione di sé che lo porta a diventare il cattivo per eccellenza.
Chi è Joker?
Joker non è più Joker in quanto entità singola, ma è il male stesso della società in cui vive.
Nel suo diario, il protagonista, Arthur Fleck, scrive “perché, se hai una malattia mentale, tutti pretendono da te che tu ti comporti come se non l’avessi?”. La sua risata, caratteristica del personaggio – e che l’attore Joaquin Phoenix perfeziona per non farla assomigliare a quella di nessun altro – è frutto di una malattia invisibile, quella mentale che non sempre viene considerata evidente ma che purtroppo c’è e deve essere curata.