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José Saramago, lo scrittore che ha segnato la fine del Novecento

Uno dei tratti che più caratterizzano le opere di Saramago è il narrare eventi da prospettive piuttosto insolite e controverse, cercando di mettere in luce il fattore umano dietro l'evento

José de Sousa Saramago è stato uno scrittore, giornalista, drammaturgo, poeta, critico letterario e traduttore portoghese, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1998. Nel corso della sua carriera ha innovato la letteratura portoghese e regalato a tutti storie e versi straordinari.

Uno dei tratti che più caratterizzano le opere di Saramago è il narrare eventi da prospettive piuttosto insolite e controverse, cercando di mettere in luce il fattore umano dietro l’evento. Sotto molti aspetti, alcune sue opere potrebbero essere definite allegoriche.

José Saramago, narratore, poeta e drammaturgo portoghese

Il padre di Saramago, José de Sousa, era un agricoltore, che si trasferì con la famiglia a Lisbona nel 1924, dove trovò lavoro come poliziotto. Il fratello minore di Saramago, Francisco, morì a soli due anni, pochi mesi dopo l’arrivo a Lisbona.

A causa delle difficoltà economiche, Saramago fu costretto ad abbandonare gli studi all’Istituto Tecnico. Dopo occupazioni precarie di ogni tipo, trovò un impiego stabile nel campo dell’editoria e per dodici anni lavorò come direttore di produzione.

Gli inizi

Nel 1947 scrisse il suo primo romanzo “Terra del peccato” (che in seguito ripudiò come un figlio scapestrato), ma il dittatore del Portogallo, Salazar, a cui Saramago si era sempre opposto tenacemente e dal quale era sempre stato pesantemente censurato nella propria attività giornalistica, non l’accolse benevolmente.


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Dal 1955 Saramago lavorò inoltre come traduttore di Colette, Pär Lagerkvist, Jean Cassou, Maupassant, André Bonnard, Tolstoi, Baudelaire, Étienne Balibar, Nikos Poulantzas, Henri Focillon, Jacques Roumain, Hegel, Raymond Bayer per diversi editori ma nel 1966 rientrò nel mondo della produzione letteraria.

PCP e opere post-rivoluzionarie

S’iscrisse clandestinamente al Partito Comunista Portoghese nel 1969, riuscendo sempre ad evitare di finire nelle mani della polizia politica del regime. Successivamente s’avvicinò all’anarchismo, professandosi comunista libertario. Durante gli anni Sessanta riscosse molto successo la sua attività di critico letterario per la rivista Seara Nova.

La sua prima raccolta di poesie I poemi possibili risale a quegli anni, precisamente al 1966. Negli anni Settanta diventò direttore di produzione per una casa editrice e, dal 1972 al 1973, curò l’edizione del giornale Diario de Lisbona. In quegli stessi anni pubblicò diverse poesie, Probabilmente allegria (1970), diverse cronache, come Di questo e d’altro mondo (1971), Il bagaglio del viaggiatore (1973) e Le opinioni che DL ebbe (1974), ma anche testi teatrali, romanzi e racconti.


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Dal 1974 in poi, in seguito alla Rivoluzione dei garofani, Saramago si dedicò completamente alla scrittura e gettò le fondamenta di quello che può essere definito un nuovo stile letterario ed una nuova generazione post-rivoluzionaria. Saramago pubblicò qualche anno dopo, nel 1977, il romanzo Manuale di pittura e calligrafia e, nel 1980, Una terra chiamata Alentejo.

Il grande successo

Il successo arrivò, però, con Memoriale del convento (1982). Nello spazio di pochi anni videro la luce altre due opere importanti, L’anno della morte di Ricardo Reis (1984) e La zattera di pietra, che gli varranno, oltre al successo di pubblico, numerosi riconoscimenti della critica.


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Il riconoscimento a livello internazionale arrivò solo negli anni ’90, con Storia dell’assedio di Lisbona, il controverso Il Vangelo secondo Gesù Cristo e Cecità. Nel 1998 gli venne assegnato il premio Nobel per la letteratura perché «con parabole, sostenute dall’immaginazione, dalla compassione e dall’ironia ci permette continuamente di conoscere realtà difficili da interpretare».

Del discorso che tenne alla consegna del premio famoso è l’incipit: «l’uomo più saggio ch’io abbia mai conosciuto non era in grado né di leggere né di scrivere», disse riferendosi a suo nonno.

Morte e vita privata

Nel 2002 fu eletto presidente onorario dell‘Associazione Luca Coscioni (associazione Radicale) per la libertà di ricerca scientifica.

Saramago è morto il 18 giugno 2010 intorno alle 13,00 nella sua residenza di Tías, nelle Isole Canarie. Nel 2011 viene pubblicato postumo un suo romanzo scritto nel 1953, Lucernario. Le ceneri del Premio Nobel sono sepolte sotto un ulivo nel giardino di fronte alla Fondazione Josè Saramago a Lisbona.


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Convolò a nozze con Ida Reis nel 1944. La loro unica figlia, Violante, nacque nel 1947. In seguito si sposò in seconde nozze con la giornalista spagnola Pilar del Rio ed è proprio con lei che Saramago decise di stabilirsi dal 1993 sull’isola di Lanzarote, nell’arcipelago delle Canarie. Sempre attento al mondo che lo circondava, la sua consacrazione letteraria non gli ha impedito di dedicarsi alle cause che lo muovevano.


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José Saramago e la sua seconda moglie, Pilar del Río Gonçalves.

 

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