Cronaca

Joseph Ratzinger: la passione per i gatti, il peluche che amava nell’infanzia e il suo amico Chico

Joseph Ratzinger: le curiosità sulla sua passione per i gatti, il peluche che amava nell’infanzia e il suo amico Chico. La sua passione è iniziata fin da quando aveva solo 2 anni e viveva in Baviera. L’uomo all’epoca aveva già un peluche che amava tanto. Le cronache raccontano che avesse fatto i capricci, come solito dei bambini piccoli, per poter averlo.

Joseph Ratzinger e la passione per i gatti

Questa passione iniziò fin quando aveva solo due anni. Joseph nacque il 16 aprile del 1927 e proprio in Baviera portava sempre con sé un peluche che amava tanto, accompagnato da un cagnolino e un orsetto. Le cronache raccontano che avesse fatto i capricci, come solito dei bambini piccoli, per poter avere quel pupazzo di cui non se ne liberava mai. Lo vide davanti alla vetrina di una bottega locale e ne soffrì tanto quando poi l’orso scomparve. Immensa però la gioia quando capì che chi lo aveva acquistato erano proprio i suoi familiari per un regalo di Natale.

Il gatto Chico

Uno dei gatti più famosi che ha fatto parte della vita del Papa Emerito è sicuramente Chico: un soriano rossiccio di proprietà dei vicini della villa dove viveva negli anni dell’insegnamento universitario e dove in seguito trascorreva le vacanze, dopo il trasferimento a Roma. Ogni volta che andava in Baviera amava stare in sua compagnia per molto tempo. Per il pontefice era difficile perfino mandarlo fuori a prendere aria. Una volta nel tentativo di farlo rimediò un graffio, il gatto “fu perdonato”, ma non senza ramanzina.

La scultura di un gatto

Rimaneva a fissare sconvolto la scultura che rappresentava un felino. Non si sa però cosa ne pensasse del calendario dedicato ai gatti che Joseph Ratzinger ogni anno comprava e appendeva in casa.

Benedetto XVI fu informato per lettera della scomparsa di Chico, che aveva una brutta malattia, e la notizia gli lasciò un grande senso di vuoto. Ma Chico non è stato l’unico gatto nella sua vita, oltre ai gatti bavaresi della sua giovinezza, numerosi erano quelli che viveva nella fattoria di famiglia.

Poi ogni volta che ne incontrava uno durante il percorso da casa nella piazza della città lo nutriva. Ci sono stati anche quelli che vivevano nei Giardini Vaticani che lui – già eletto pontefice – fece curare amorevolmente da un veterinario. Anche quelli che gli vennero attribuiti durante gli anni di vita nel palazzo apostolico, fino a Contessa e Zorro, i due pelosi che gli hanno fatto compagnia negli ultimi anni della sua vita al monastero.

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