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Jovanotti: rischio setticemia, batterio rosicchiava l’osso

Jovanotti rischio setticemia
Jovanotti rischio setticemia
Jovanotti rischio setticemia

Jovanotti: rischio setticemia, un batterio gli rosicchiava l’osso. Il cantautore ha raccontato la drammatica esperienza vissuta dopo un grave incidente in bici, tra operazioni complesse, riabilitazione e il pericolo di perdere la vita a causa di un’infezione batterica che aveva aggredito il suo corpo.

Jovanotti: rischio setticemia, batterio rosicchiava l’osso

Lorenzo Jovanotti ha raccontato il difficile percorso che ha affrontato dopo il grave incidente in bici a Santo Domingo, un evento che ha segnato profondamente la sua vita e la sua carriera artistica. Questo vissuto personale è stato la fonte d’ispirazione per il suo nuovo album, Il corpo umano vol.1, che sarà pubblicato il 31 gennaio. Il titolo non è una scelta casuale: richiama le sue vicende fisiche e psicologiche, tra operazioni, riabilitazione e una riscoperta del proprio corpo e della propria identità.

Nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, Jovanotti ha condiviso i dettagli del suo calvario. Dopo l’incidente, ha subito diverse operazioni al fianco e al ginocchio, e nonostante la lunga riabilitazione, alcune ferite rimarranno. La clavicola, ad esempio, non è mai guarita completamente. “È come nel kintsugi, l’arte giapponese di riparare le crepe lasciandole visibili: le mie non sono ricoperte d’oro, ma restano lì, parte di me”, ha spiegato.

La riabilitazione è stata una vera sfida, costringendolo a ricominciare da zero: “Ho dovuto reimparare a camminare, partendo dal gattonare, poi muovendomi in acqua alta, fino a rimettere i piedi a terra”. Questa esperienza ha influito anche sulla sua creatività: “Scrivere le canzoni è stato come tenere un diario emotivo, una rincorsa per trovare idee e testi”.

Il rischio di setticemia: un incontro ravvicinato con la morte

Uno dei momenti più drammatici è stato quando Jovanotti ha scoperto di essere in pericolo di vita a causa della setticemia, una grave infezione batterica che aveva colpito l’osso della sua gamba. Durante il trasporto in ambulanza, ha avuto la consapevolezza della gravità della situazione: “Quel giorno ho capito che si può davvero morire”, ha dichiarato.

Il problema si è complicato quando, durante una delle operazioni, ha contratto un batterio che ha ulteriormente peggiorato le sue condizioni. “Il batterio stava letteralmente rosicchiando l’osso della mia gamba, che nel frattempo era diventata più corta”, ha spiegato. Grazie ai medici dell’Humanitas di Milano, il problema è stato individuato e affrontato, ma l’intervento successivo è stato complesso: “Ho perso quattro litri di sangue, è stato un vero Vietnam”.

Un album nato dalla sofferenza

Questa esperienza ha lasciato un segno indelebile nelle sue canzoni. Nel singolo Fuorionda, in rotazione radiofonica, canta: “Quel giorno in ambulanza ho capito che si muore”. Jovanotti ha spiegato che inizialmente questa frase gli sembrava troppo forte, ma poi il regista Gabriele Muccino gli ha suggerito di mantenerla, descrivendola come “la commedia all’italiana”, un modo per affrontare con sarcasmo anche le situazioni più tragiche.

Con il suo album, Jovanotti trasmette un messaggio di resilienza e di riconciliazione con le difficoltà della vita. Questa esperienza lo ha cambiato profondamente, non solo come artista, ma anche come uomo, offrendogli una nuova prospettiva sulla fragilità e sulla forza del corpo umano.

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