Cronaca

Latina, operaio perde un braccio in un incidente sul lavoro: il datore lo abbandona davanti casa

La Procura di Latina ha avviato un’indagine per lesioni gravissime e omissione di soccorso per far luce sul caso di un operaio che è rimasto gravemente ferito in seguito ad un incidente sul lavoro ed è stato abbandonato davanti casa dal datore. Il lavoratore 30enne ha perso un braccio ed è rimasto ferito anche alle gambe.

Latina, operaio gravemente ferito in un incidente sul lavoro: il datore lo abbandona davanti casa

L’incidente è avvenuto ieri, 17 giugno, un’azienda agricola nelle campagne di Borgo Santa Maria, a Latina. L’operaio, 30 anni di origini indiane, addetto al taglio del fieno stava lavorando con un macchinario quando, per cause ancora d’accertare, è rimasto gravemente ferito.

Il 30enne ha perso un braccio e ha riportato gravissime lesioni anche agli arti inferiore. L’operaio non è stato però soccorso da nessuno. Il suo datore di lavoro lo ha messo in un pulmino e scaricato poi davanti alla sua abitazione.

Le indagini

L’operaio è stato poi soccorso e trasferito in eliambulanza all’ospedale di Roma dove si trova attualmente ricoverato in gravi condizioni. Sono intervenuti anche i carabinieri della locale stazione che indagano per far luce sulla vicenda.

I militari dell’Arma hanno ascoltato diversi testimoni e sono a lavoro per verificare anche la posizione contrattuale del 30enne. La Procura di Latina ha avviato un’indagine per lesioni gravissime e omissione di soccorso

La denuncia dei sindacati

“Sono stata contattata da un lavoratore che mi ha inviato la foto di un arto staccato – racconta Hardeep Kaur, segretaria generale Flai Cgil Frosinone Latina – spiegandomi che si trattava di un incidente avvenuto a un compagno di lavoro, che in condizioni disperate è stato scaricato in strada da un pulmino 9 posti. Non è un film dell’orrore, purtroppo è tutto vero! Qui non siamo solo di fronte a un grave incidente sul lavoro, cosa già di per sé allarmante ed evitabile, qui siamo davanti alla barbarie dello sfruttamento, che calpesta le vite delle persone, la dignità, la salute e ogni regola di civiltà. Questi campi, queste strade, questi borghi e contrade li presidieremo ogni giorno e per le prossime settimane saremo in tantissimi, perché non si può lavorare in queste condizioni”.

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