Telegram può avere un lato oscuro, specie se si finisce sui canali sbagliati: porno, armi, droga e pedofilia possono nascondersi dove non ve lo aspettereste.
Il lato oscuro di Telegram: ecco cosa c’è da sapere
Telegram è senza dubbio uno sei servizi di messaggistica istantanea più innovativi presenti in circolazione. Nonostante sia reputata meno alla “moda” rispetto a Whatsapp, in molti lo proferiscono per via della particolare tutela della privacy e soprattutto per la facile condivisione dei contenuti, i quali restano “fermi” sull’app, evitando così di scaricare tutto sullo smartphone e occupare spazio sulla memoria.
Eppure, come documentato negli ultimi anni, Telegram possiede un lato oscuro, qualcosa che si avvicina molto al deep web ma anche alle zone più pericolose dell’animo umano e del mondo. Sul noto prodotto della Telegram Llc è possibile trovare tutto ciò che è considerato sbagliato, scorretto, pericoloso e ingiusto per legge.
Pornografia, pedopornografia, spaccio di droga e addirittura covo di criminali e spacciatori. Questi sono i maggiori appellativi che i media hanno attribuito a Telegram (ovviamente non per colpe sue). Perché? La riposta è semplice: sull’app è possibile creare dei canali che possono essere pubblici o privati. Su quelli privati è possibile accedere solo se l’amministratore è in possesso del numero di cellulare dell’interessato, oppure è necessario fare un lungo di giro di gruppi per poter trovare qualcosa di veramente interessante.
Quelli pubblici, invece, trattano di solito argomento più leggeri. Eppure, alcuni di essi vengono spesso utilizzati come tramite per consentire al “lato oscuro” (per dirla alla Star Wars) di poter espandersi e mettere le mani su quanti più utenti, tenendo ovviamente la situazione sotto controllo su possibili “rompi scatole”.
Andiamo però con ordine e vediamo cos’è Telegram e di cosa stiamo parlando.
[titolo_paragrafo]Telegram: quando nasce e che cos’è[/titolo_paragrafo]
Telegram è un servizio di messaggistica istantanea basato su cloud ed erogato senza fini di lucro dalla società Telegram LLC, una società a responsabilità limitata con sede nel Regno Unito, fondata dall’imprenditore russo Pavel Durov. I client ufficiali di Telegram sono distribuiti come software libero per Android, GNU/Linux, iOS, MacOS, Windows NT e Windows Phone. Caratteristiche di Telegram sono la possibilità di stabilire conversazioni tra due o più utenti, effettuare chiamate vocali cifrate “punto-punto”, scambiare messaggi vocali, videomessaggi, fotografie, video, stickers e file di qualsiasi tipo grandi fino a 1,5 gb e opzionalmente effettuare conversazioni cifrate punto-punto tra due utenti (non in chat di gruppo) sulla maggior parte dei client.
Storia
Telegram è stato fondato nel 2013 dai fratelli Nikolai e Pavel Durov, i fondatori del social network russo VK. I fondatori hanno annunciato che la società Telegram LLC è un’organizzazione non a scopo di lucro non collegata a VK e con sede a Berlino. Nikolai ha creato il nuovo protocollo MTProto sul quale Telegram è basato mentre Pavel ha fornito sostegno finanziario e infrastrutture attraverso il suo fondo denominato Digital Fortress.
Il 24 febbraio 2014 un fork FOSS-friendly di Telegram è stato aggiunto su F-Droid. Il 24 marzo 2014 Telegram ha annunciato di aver raggiunto i 35 milioni di utenti attivi mensilmente e 15 milioni di utenti giornalieri, il 15 settembre 2015 c’erano 60 milioni di utenti attivi al mese. Nel mese di febbraio 2016 si sono raggiunti i 100 milioni di utenti attivi mensili, 350 000 nuovi utenti al giorno e 15 miliardi di messaggi scambiati giornalmente. A febbraio 2018 i download giornalieri dell’app su Android e iOS si assestavano rispettivamente a oltre 500 000 e circa 100 000.
Caratteristiche
I client ufficiali di Telegram sono software libero. Il codice sorgente del lato server invece non è stato rilasciato. Ciò significa che non è possibile verificare la segretezza delle conversazioni effettuate sul cloud e non è possibile fornire in proprio questo servizio di messaggistica (ad esempio da un proprio server).
I messaggi inviati sono salvati sul cloud di Telegram, così da garantire la sincronizzazione istantanea. Il risultato consente all’utente di poter accedere ai messaggi da diversi dispositivi contemporaneamente, inclusi tablet e computer.
Quando si registra, l’utente può scegliere se permettere ad altri di cercarlo inserendo il nickname scelto durante la registrazione preceduto da “chiocciola” nella barra di ricerca. Questa funzione facoltativa consente ad altri di cercare l’utente su Telegram senza conoscere necessariamente il suo numero di telefono.
Dalla versione 3.9, i messaggi inviati si possono modificare fino a due giorni dall’invio.
Le Chat
Le chat sono di due tipi:
- Chat cloud (classiche): la chat utilizza una cifratura client-server, ovvero è cifrata dal dispositivo fino ai server di Telegram e viceversa. Quindi la conversazione dovrebbe restare salvata in maniera cifrata sui server di Telegram per poter essere sincronizzata fra più dispositivi (es. smartphone, tablet, PC). La chat classica permette l’invio di messaggi di testo, messaggi vocali, videomessaggi, posizione GPS attuale, coordinate GPS sulla mappa, contatti e qualsiasi tipo di file di dimensione massima di 1,5 GB.
- Chat segrete: la chat utilizza una cifratura end-to-end (o detta punto-punto), ossia è cifrata fra i due dispositivi coinvolti nella conversazione. Di conseguenza la conversazione non rimane salvata sui server di Telegram. Se da un lato queste conversazioni sono notevolmente più sicure dal punto di vista della privacy, da un lato occorre sapere che di conseguenza la chat non può essere sincronizzata fra più dispositivi ma si può visualizzare solo dal dispositivo dal quale è stata avviata. Le chat segrete utilizzano lo scambio di chiavi Diffie-Hellman e permettono di impostare un “timer di autodistruzione”, ossia un determinato intervallo di tempo trascorso il quale un messaggio, dopo che è stato visualizzato dal destinatario, viene cancellato. Le chat segrete attualmente non funzionano sulla versione Web e su Telegram Desktop, mentre sono fruibili sui client mobile, vari client alternativi e su Telegram per Mac..
I Gruppi
I gruppi di Telegram possono contenere fino a 200 000 membri, è possibile impostare amministratori con permessi selezionabili (Cambiare le info del gruppo, Eliminare messaggi di altri utenti, Bloccare/limitare utenti, Invitare utenti tramite link, Aggiungere amministratori) e cambiare i permessi degli utenti (Inviare messaggi, Inviare media, Inviare sticker e GIF, Inviare link con anteprima, Inviare sondaggi, Aggiungere membri, Cambiare le info del gruppo, Fissare messaggi). Di default nei gruppi i nuovi membri non possono vedere tutta la cronologia dei messaggi, a meno che non venga abilitata dalle impostazioni o il gruppo non sia reso pubblico, e la stessa è condivisa per tutti gli utenti, di conseguenza i messaggi cancellati dall’utente stesso o da un admin scompaiono anche per tutti gli altri (gli admin possono eliminare tutti i messaggi, gli utenti solo i propri, i messaggi eliminati e modificati sono accessibili per due giorni dagli admin nel registro delle “Azioni recenti” per due giorni). Come in tutte le chat, è possibile modificare i propri messaggi entro 48h dall’invio. La lista degli utenti è ordinata per l’ultima attività piuttosto che per l’ultimo accesso. I gruppi possono essere resi pubblici impostando un username, in tal modo sarà possibile trovarli dalla ricerca e leggere i messaggi senza unirsi. Se un membro lascia un gruppo, può essere riaggiunto solo da un contatto reciproco.
I Canali
I canali, nati a settembre 2015, sono chat in cui chiunque sia amministratore può inviare messaggi ai membri del canale, anche se questi ultimi non possono rispondere né commentare. Un canale può contenere un numero illimitato di iscritti e può essere pubblico o privato; al canale pubblico si può associare un indirizzo link e un username, ricercabile dalla funzione di ricerca dell’app, mentre per quello privato viene generato un link con 22 caratteri alfanumerici casuali.
Dopo l’aggiornamento di luglio 2017 gli amministratori hanno accesso a singole funzioni abilitabili e disabilitabili singolarmente come l’invio, la modifica e la cancellazione dei messaggi, la modifica della descrizione del canale o l’aggiunta di nuovi utenti/amministratori.
I Bot
Da giugno 2015 Telegram ha introdotto una piattaforma per permettere, a sviluppatori terzi, di creare i Bot. I Bot sono degli account Telegram, gestiti da un programma, che offrono molteplici funzionalità con risposte immediate e completamente automatizzate.
Dal 4 gennaio 2016 è disponibile una nuova modalità inline per i bot, che permette di utilizzare un bot semplicemente citandolo con il proprio username in qualsiasi chat (chat cloud, canali e gruppi).
[titolo_paragrafo]Modi di ricerca e i canali: i minori e la pornografia[/titolo_paragrafo]
Su certi aspetti, Telegram è un po’ un’estensione di Instagram o Twitter: star e vip dello spettacolo (e non solo) spesso creano canali Telegram per poter aumentare il livello di condivisione delle loro foto, così da potersi accaparrare ogni media per far crescere la propria immagine.
Non è un segreto che l’app scateni anche le fantasie sessuali dei più maliziosi, i quali cercano di propositi canali collegati a noti siti porno per evitare di accedere a internet e nel contempo occupare memoria sul cellulare. Anche se sembra difficile crederlo, su Telegram è possibile trovare canale dedicati a noti domini come Brazzers, YouPorn, Xvideos, BangBros e tanti altri ancora.
Il porno non è illegale, specie se un adulto fa quello che ne vuole. Tuttavia, il problema è proprio quello: ai minorenni chi ci pensa? Tra l’altro, non va dimenticato che a creare i canali e i gruppi più sinistri di Telegram, spesso possono essere sia adulti sia minorenni in cerca di amicizia e interazioni.
Il canale Telegram di Scuola Zoo, famoso mezzo di intrattenimento per adolescenti, spesso viene utilizzato come tramite per consigliare canali porno, anche amatoriali. Tali consigli però sono temporanei, nel senso che vengono poi eliminati per tornare a dare spazio a meme e demotivational.
Proprio partendo da una base così semplice, accedendo a un solo gruppo o canale hard, è possibile accedere a un mondo sterminato di contenuti a luci rosse dove a volte, oltre alle classiche donne mature o alle note pornoattrici, è possibile imbattersi davanti a foto che ritraggono ragazze al di sotto dei 18 anni nude o seminude.
[titolo_paragrafo]Gli utenti scambiano foto di donne nude senza il loro consenso[/titolo_paragrafo]
Ecco cosa rende Telegram un vero e proprio covo di depravati. Come raccontato anche da Tpi.it, Telegram può gtrasformarsi in una sorta di paradiso terrestre per chi non vuole farsi scoprire, specie per chi diffonde foto di donne senza il loro consenso.
Già il programma Mediaset “Le Iene” e la testata Wired, provarono a infiltrarsi in queste comunità, scoprendo cose molto interessanti. Tempo fa esisteva (e non si sa se esiste ancora) un canale chiamato Canile 2.0 e le cagne erano appunto le povere donne che erano soliti a denigrare senza alcun ritegno.
Attivato nel 2016, questo canale contava oltre 2mila utenti ed era crittografato: in sintesi per trovarlo era necessario ricevere un invito da parte di uno degli iscritti o degli amministratori. Le Iene e Wired scoprirono che oltre a donne adulte, venivano prese di mira anche delle minorenne: ragazze di 14 anni che andavano al liceo.
“È tutto quello che ho”, scrive un tale dopo aver inviato la foto di una ragazzina. “È ancora minorenne, sta ora in secondo liceo”, spiega. Le minorenni pare siano particolarmente apprezzate sul gruppo. “W le minorenni maiale”, scrive un signore, “Mi fa salire il pedofilo”, scrive un altro.
Le star dei social che “vendono” il loro corpo a pagamento
I malintenzionati che sfruttano Telegram per i loro macabri scopi, riescono addirittura a far girare le foto di adult model o influencer che di solito mostrano i loro corpi senza veli attraverso siti internet personali a pagamento. Su Instagram ad esempio, ci sono molte ragazze, diventate dei veri e proprio fenomeni del web e desiderate da migliaia di italiani, che mettono a disposizione video e foto hot solo attraverso bonifici bancari.
Ebbene qualcuno qualcuno ha avuto la brillante idea di smantellare i loro piani riuscendo a procurarsi questi contenuti e a farli girare nel lato oscuro di Telegram (o del Deep Web).
[titolo_paragrafo]Telegram e il mercato delle Armi in Siria[/titolo_paragrafo]
Nel luglio 2017, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, bloccò ogni tipo di rifornimento ai ribelli siriani, mentre la Gran Bretagna fermò l’addestramento delle milizie anti-Assad. Trovandosi con le spalle al muro, i guerriglieri si ritrovarono a corso di armi e munizioni, ma qualcosa presto cominciò a bollire nella loro testa
Telegram diventò infatti luogo di offerte e domande di pistole, fucili, proiettili, persino droni e piccoli cingolati, da usare durante le offensive nei territori occupati in Medio Oriente. Gli oggetti in questione proverrebbero da un giro di passaparola e passamano tra i diversi gruppi armati ma anche da scorte incontrollate targate Usa.
In pochi mesi, Telegram divenne punto di riferimento per i miliziani perché mai avevano sentito il bisogno di rifornirsi in autonomia di armamenti, quando era compito degli alleati distribuirne in lungo e in largo.
Non si può negare però che lo staff e il team di sicurezza del servizio si messaggistica istantanea spesso intervengano per chiudere questi canali, ma la mole di lavoro è così tanta che a volte risulta impossibile riuscire a scovare ogni lato pericoloso dell’app. Gli addetti ai lavori, infatti, fanno molta fatica a scovare contenuti illegali sulla sua piattaforma, visto il successo che ha avuto e la particolare tecnologia su cui si basa, quella crittografica appunto, che rende molto difficile risalire alla vera identità di ogni account e ai post scambiati privatamente.
[titolo_paragrafo]Telegram e il mercato della droga[/titolo_paragrafo]
Ce n’è per tutti, anche per il mercato della droga. Gli spacciatori infatti sono riusciti a spostarsi dal Dark Web a social come Telegram e addirittura Whatsapp. In passato, i continui controlli da parte delle forze dell’ordine, avevano permesso a quest’ultima addirittura di prendere il controllo dei server e smantellare enormi sistemi di narcotraffico.
Le cose sono tuttavia peggiorate quando alcuni trafficanti hanno iniziato a vendere al propria merce sui programmi di Instant Messaging, tramite un semplice meccanismo: si parte da normali forum in cui viene postato l’indirizzo di una certa stanza, ad esempio su Telegram.
Quest’ultima, garantita dal sistema di crittografia, resta attiva per qualche ora o al massimo per alcuni giorni, dopodiché viene chiusa e si ricomincia da zero, tramite passaparola. In questo modo per le forze dell’ordine infiltrarsi o risalire la catena di comando è indubbiamente più difficile, ma non impossibile.
[titolo_paragrafo]Telegram Italia consiglia[/titolo_paragrafo]
Ciliegina sulla torta, c’è anche il sito internet di Telegram Italia che, oltre a consigliare i migliori canali, dedica spazio anche a quelli porno o comunque spinti. Guardare per credere sul sito internet.
In sintesi, se volete spingervi oltre fatelo comunque con una certa cognizione di causa, perché trovarsi anche per sbaglio o per un attimo su uno di questi strumenti, potrebbe comportare rischi anche per chi non avrebbe voluto agire in cattiva fede.