Cosa cambia per le lauree abilitanti e per quali professioni? Il Senato, con 184 voti a favore, ha approvato all’unanimità il testo del provvedimento, con cui si cancellano le abilitazioni professionali post-laurea per dentisti, farmacisti, veterinari, psicologi e geometri, che si vanno così ad aggiungere ai medici: ecco cosa cambia.
Lauree abilitanti, cosa cambia e per quali professioni
Già approvato alla Camera dei Deputati lo scorso giugno, il provvedimento dà attuazione a uno degli interventi di riforma indicati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza che l’Italia ha inviato alla Commissione europea, pensato per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro a giovani professionisti
Lauree abilitanti in Medicina
Il primo corso di laurea per cui era stata eliminata l’abilitazione professionale è stata quello di medicina. La scelta, contenuta nel decreto Cura Italia, era stata motivata dal forte bisogno di operatori sanitari durante la prima fase dell’emergenza Covid.
Le nuove lauree abilitanti
Si vanno ora ad aggiungere i corsi di laurea magistrale a ciclo unico in odontoiatria e protesi dentaria (classe LM-46), in farmacia e farmacia industriale (classe LM-13), in medicina veterinaria (classe LM-42), oltre che la laurea magistrale in psicologia (classe LM-51). Dopo aver passato un esame finale, gli studenti saranno abilitati direttamente all’esercizio delle professioni, rispettivamente, di odontoiatra, di farmacista, di medico veterinario e di psicologo.
La delegificazione
Si apre inoltre la possibilità di allargare in futuro il campo delle lauree abilitanti. La modifica potrà essere approvata con regolamenti di delegificazione: non servirà più quindi una legge, come richiesto al momento. Esprime la sua soddisfazione il ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa (in foto), secondo cui l’approvazione all’unanimità del testo di legge “è il segno che l’attenzione verso i giovani sta davvero tornando protagonista nel Paese”