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Lavorazione del marmo e del granito: come funziona nel 2025

Sono secoli e secoli che l’uomo si occupa di lavorare marmo e granito e anche oggi che si sono fatti passi da giganti nel processo di lavorazione di questi materiali, ci sono operazioni che, in qualche modo, si fanno ancora alla stessa maniera.

La lavorazione di marmi e graniti: dove comincia il tutto

Il marmo e il granito vengono estratti in blocchi massicci da cave a cielo aperto o sotterranee attraverso diverse tecniche di estrazione, che includono: taglio con filo diamantato (la più moderna ed efficiente), seghe a catena o a disco diamantato, esplosivi controllati (più usati per il granito, che è più duro). I blocchi estratti vengono trasportati poi nei laboratori di lavorazione e vengono tagliati in lastre di diverso spessore. Dopo il taglio, le lastre possono subire diversi trattamenti per migliorarne l’aspetto e le caratteristiche, con spazzole e abrasivi per mezzo di macchinari che compiono oggi il lavoro che un tempo veniva fatto a mano. Le lastre vengono quindi: levigate, per essere lisce e uniformi, o fiammate, per renderle, al contrario, ruvide e antiscivolo; lucidate o sabbiate; spazzolate.

Le lastre vengono poi tagliate su misura per realizzare pavimenti, rivestimenti, piani cucina, scale e altri elementi decorativi. Il taglio avviene con macchine a getto d’acqua (waterjet), seghe a ponte, frese. Se il prodotto richiede incastri o assemblaggi, vengono eseguiti incollaggi con resine speciali e rifiniture di precisione. I prodotti finiti vengono imballati e trasportati ai cantieri.

Meccanica di Precisione applicata alla Lavorazione del Marmo

La meccanica di precisione ha rivoluzionato la lavorazione del marmo, permettendo di ottenere risultati altamente dettagliati, con finiture di altissima qualità e complessità geometrica. Fra i macchinari più impiegati, ci sono le macchine a controllo numerico (CNC), in cui robotica e tecnologie avanzate hanno reso possibile la creazione di manufatti su misura con una precisione micrometrica. I macchinari possono operare su tre, cinque o più assi, consentendo lavorazioni tridimensionali complesse, ottimizzando lo sfruttamento del materiale, permettendo di ripetere le lavorazioni all’infinito, ottenendo sempre prodotti identici e perfetti.

Ci sono poi gli apparecchi a getto d’acqua, dove l’acqua che esce ad altissima pressione (fino a 6.000 bar) miscelata con abrasivo per tagliare il marmo, lo lavora senza surriscaldarlo. Con questo tipo di dispositivo è possibile fare intarsi, tagli complessi, lavorazioni anche complesse senza presenza di microfratture o deformazioni. Le seghe a ponte di controllo numerico utilizzano invece dischi diamantati per il taglio di lastre di marmo con estrema precisione. Per la lavorazione di marmi e graniti, la meccanica di precisione mette in gioco anche altri dispositivi, quali: robot antropomorfi, teste multiple a controllo numerico, macchine a vibrazione ultrasonica, sistemi laser. In associazione a sistemi informatici avanzati si ha la possibilità di elevare la qualità di lavorazione, evitando gli sprechi, simulare le lavorazioni prima dell’esecuzione reale, replicare modelli esistenti con fedeltà assoluta.

Grazie alla meccanica di precisione, la lavorazione del marmo ha raggiunto livelli di eccellenza impensabili fino a pochi decenni fa. L’integrazione di CNC, robotica e tecnologie avanzate infatti permette di realizzare opere su misura con un grado di accuratezza e qualità elevatissimo.

 

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