Cronaca, Lavoro

Stop a messaggi, chiamate, mail e riunioni oltre l’orario di lavoro: cosa prevede la proposta di legge sul diritto alla disconnessione 

Lavoro proposta legge diritto disconnessione
Immagine di repertorio
Lavoro proposta legge diritto disconnessione

Si chiama “Lavoro, poi stacco” la proposta di legge sul diritto alla disconnessione presentata alla Camera la scorsa settimana da Pd e “l’asSociata”, associazione composta da ragazze e ragazzi, professionisti e studenti che da anni si impegnano all’interno di associazioni di promozione sociale, partiti politici e fondazioni, sviluppando proposte per contribuire al progresso della società.

Lavoro, presentata proposta di legge sul diritto alla disconnessione: cosa prevede

La proposta di legge “Lavoro, poi stacco” è stata depositata alla Camera e a breve pure in Senato per introdurre anche in Italia, come altrove in Europa e nel mondo, il diritto alla disconnessione di tutti i lavoratori: stabili e precari, dipendenti e autonomi, in smart working come in presenza.

Per diritto alla disconnessione si intende il diritto per il lavoratore di non essere costantemente reperibile e quindi di essere libero di non rispondere alle comunicazioni di lavoro durante il periodo di riposo.

Il testo recita all’articolo 3: “Il lavoratore ha diritto di non ricevere comunicazioni dal datore di lavoro o dal personale investito di compiti direttivi nei confronti del lavoratore stesso al di fuori dell’orario ordinario di lavoro previsto dal contratto di lavoro applicato e, comunque, per un arco di tempo minimo di dodici ore dalla cessazione del turno lavorativo”. Viene fatto riferimento anche a possibili multe per i datori. In caso di violazione si applica una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 500 euro a 3.000 euro per ciascun lavoratore interessato.

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