Il Tar Lazio ha dichiarato che: il datore di lavoro non deve pagare i tamponi. Legittimo chiedere il green pass ai lavoratori all’ingresso in servizio, ad esempio al personale della scuola. No alla sospensiva delle norme che hanno introdotto l’obbligo.
Tar Lazio, datore di lavoro non deve pagare i tamponi: green pass legittimo
La certificazione verde rientra nelle misure concordate dall’Unione europea per tutelare la salute a livello sovranazionale contro la pandemia. E soprattutto non equivale all’obbligo vaccinale perché si può ottenere il lasciapassare anche dimostrando di essere negativi a un tampone, i cui costi, però, non possono essere posti a carico del datore: va esclusa, infatti, l’assimilazione ai dispositivi di protezione individuale in quanto il documento risulta necessario per accedere non soltanto al lavoro ma a anche a vari luoghi pubblici come cinema e teatri.
Bocciata la domanda dei dipendenti
Il Tar Lazio boccia la domanda di misura cautelare proposta da dipendenti del Ministero dell’Istruzione. Impossibile addossare al datore le spese per i tamponi perché le disposizioni sul lasciapassare hanno per destinatari la generalità dei consociati, non soltanto i lavoratori.