Politica

Lega e nuova fase di maturazione: cosa succede dopo l’abbandono di Donato

L’annuncio nella giornata di ieri dell’eurodeputata Francesca Donato, fedelissima della Lega ed esponente dei “No Vax” e dei “No Green Pass”, ha scosso notevolmente il Centrodestra. Matteo Salvini si prepara ad accogliere l’ala maggiormente moderata del partito, con il disappunto di molti senatori e deputati. La fase di maturazione della Lega, come già successo nei mesi scorsi al M5S, potrebbe portare il partito ad allontanarsi definitivamente dalle visioni “populiste”, perdendo pezzi per la strada. La Lega si incanala lungo lo stesso percorso affrontato dai Pentastellati, all’insegna di maggiore responsabilizzazione.

Francesca Donato eurodeputata Lega

L’addio dell’eurodeputata della Lega Francesca Donato

Difficile rientrare con due piedi in una scarpa. A farne le spese è la Lega, che con i suoi tira e molla ci aveva abituato a ben altre strategie. La nuova, incentrata sulla responsabilità e sulla maturazione, ha fatto infuriare deputati e senatori “puristi” del Carroccio. Tra “Ni vax” e “No Green Pass”, la Lega rischia di perdere tasselli importanti per la strada. “Chi va via lo ringrazio, lo saluto e tanti auguri”, ha aggiunto Matteo Salvini in risposta all’abbandono dell’eurodeputata Francesca Donato. L’ex idolo di “No vax” e “No Green Pass” ha annunciato con una nota:”Dopo una lunghissima e approfondita riflessione, sono giunta alla sofferta decisione di uscire dal partito nel quale sono stata eletta”.

Ciò è particolarmente indicativo, al contrario di quanto sostenuto da Salvini, ovvero che la questione interessi “solo a tre giornalisti”. La Lega ha invertito rotta, così come già annunciato diverse volte. Sarà questa quella definitiva?

La Lega si appresta ad una nuova fase dopo le polemiche Green Pass

Soltanto negli ultimi mesi, la Lega ha visto l’abbandono di diversi esponenti, anche di spicco. Degli europarlamentari, oltre a Donato, avevano abbandonato i progetti del partito, già, Vincenzo Sofo, Gianluca Vinci e Lucia Vuolo. Emblematico, poi, che ad aver accolto i primi due è stato l’altro partito alleato del Carroccio, ovvero Fratelli d’Italia, pronto a fagocitare ogni minimo dissenso per accrescere consensi elettorali. 

Poi, a livello locale, si segnala un abbandono ancor più cospicuo. Dalla Calabria al Trentino, passando per la provincia di Latina, terra dell’ex Sottosegretario Claudio Durigon. Tra consiglieri, fondatori e sostenitori accaniti del partito vige un unico credo: la Lega ha cambiato pelle e non è più dalla parte dei “No Green Pass” e dei “No Vax”.

Sul punto, Massimiliano Fedriga, Presidente del Friuli-Venezia Giulia, ha reso un quadro esaustivo: “Nel primo partito d’Italia è normale che ci siano correnti diverse, ma dentro la Lega non c’è spazio per i No Vax”. Le sue parole si aggiungono a quelle del Presidente Zaia e di Giorgetti dei giorni scorsi, nettamente in armonia con le scelte di governo. “Le decisioni difficili assunte dal governo, come l’obbligo del green pass sui luoghi di lavoro, sono volte non a limitare la libertà, ma ad aumentare la libertà e l’incontro. Abbiamo fatto queste misure per riaprire“, aveva detto soltanto ieri Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, alla Fiera di Milano. “È fondamentale tornare a essere liberi, naturalmente con qualche regola da osservare. Questo è il motivo per cui il governo ha deciso che dobbiamo aprire tutto, ma rispettando ulteriori regole. L’alternativa era rischiare di tornare indietro a situazioni che non vorremmo più rivedere”, ha poi aggiunto il ministro.

 

 

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