Farmaci umani agli animali, il decreto è legge
Il testo contiene una sottolineatura di carattere socio-economico molto importante, ovvero che il veterinario può prescrivere i farmaci umani, a parità di principio attivo, “anche tenendo conto del costo delle cure”. La possibilità di fare risparmiare le famiglie è insomma un principio di legge anche se viene precisato che il costo di questi farmaci “è sempre a carico dell’acquirente” e non gode quindi di alcun tipo di esenzione o riduzione.
In ogni caso – come riportato dal Corriere della Sera – le associazioni animaliste esultano, a partire dalla Lega antivivisezione che da alcuni anni sta portando avanti una campagna per la riduzione degli oneri fiscali a carico delle famiglie che ospitano animali domestici.
Farmaci umani agli animali, come funziona
Il decreto individua proprio i veterinari come i soli soggetti autorizzati prevedere il trattamento di un animale ammalato con medicinali concepiti per gli esseri umani. La condizione precisata nell’articolo 1 è che il farmaco contenga il medesimo principio attivo del medicinale veterinario corrispondente. Con alcune eccezioni.
La più significativa è che non si deve trattare di un farmaco contenente sostanze antibiotiche di importanza critica per la salute umana Sostanzialmente, non potranno essere messe a rischio le scorte di medicinali fondamentali per le persone e neppure si potrà eccedere con gli antibiotici nell’ottica di una prevenzione dei fenomeni di antibioticoresistenza.