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Lello Arena: carriera, vita privata e storia del noto cabarettista napoletano

Raffaele Arena, conosciuto ai più come Lello, è nato a Napoli il 1 novembre 1953. Noto noto cabarettista, attore e doppiatore italiano, passato alla storia per essere stato uno dei pionieri del filone della “nuova comicità napoletana”. Egli, insieme al trio “La Smorfia” è riuscito a smuovere la staticità del teatro napoletano, un tempo fermo ad antichi clichè.

Il cabarettista Lello Arena: uno dei pionieri della nuova comicità napoletana

«Annunciazione! Annunciazione! Tu Marì, Marì, fai il figlio di Salvatore! Gabriele ti ha dato la buona notizia! Annunciazione! Annunciazione!» era questa la frase che il mitico Lello pronunciava durante lo storico sketch “La Natività” tratto da “La Smorfia” (gruppo cabarettistico attivo a cavallo degli anni ’70 e ’80 che cambiò per sempre gli schemi della comicità napoletana).

Il gruppo si faceva chiamare “I Saraceni” ed era formato da Lello Arena, Enzo Decaro e il mai dimenticato Massimo Troisi (poeta, scrittore, pensatore, uomo di teatro e cinema, nonché volto indelebile di Napoli).

Ed è proprio con Massimo Troisi che Lello Arena, ai tempi dell’unione artistica già attivo nel mondo del teatro, che iniziò a tessere le trame per costruire una carriera ricca di successi e di grandi concetti artistici destinati a tracciare un segmento indelebile nella storia di un intero popolo.

Lello rammenta ancora i periodi in cui, il mitico trio sopra citato, stava procedendo a tentoni nel costruire quei piccoli momenti teatrali che sarebbero passati alla storia. Il ricordo che ha di Massimo è ancora nitido e – in più di una trasmissione televisiva – ha raccontato di quel suo atteggiamento timido e impacciato che, conseguentemente, si trasformava in energia pura e dirompente quando saliva sul palco.

La nascita e i primi esordi

Lello Arena (da giovane)

Figlio di due impiegati alla lavorazione di tabacchi, il giovane Lello si trasferì di malavoglia a San Giorgio a Cremano. Affascinato sin dall’infanzia all’arte, visse male il trasloco, tanto da non riuscire a interiorizzare a fondo la decisione dei suoi genitori.

«Sono appena dieci chilometri di distanza, ma nel primo periodo li ho maledetti – si evince da un suo racconto – li ho accusati di egoismo, di volermi rovinare la vita, di volermi assassinare, da quello che consideravo il centro, mi portavano in periferia. E invece stavano costruendo il mio futuro, un futuro di passioni, ideali, cinema. Che non sarebbe mai stato possibile se non avessi avuto la possibilità di incontrare Massimo».

All’età di 13 anni, durante uno spettacolo che avvenne presso il teatro della parrocchia della Chiesa di Sant’Anna, Arena fa infatti conobbe una persona che cambiò per sempre la sua esistenza, ovvero Massimo Troisi.

Parallelamente alla passione per il teatro e la recitazione, Lello coltivava anche quella del rugby che accantonò (nonostante riuscì persino a solcare i campi dilettantistici) per dedicarsi anima e corpo al palcoscenico, anche grazie all’incoraggiamento di Massimo. È proprio insieme a lui ed altri amici – tra cui Enzo Decaro – che riuscì a formare il gruppo “Rh-Negativo” e inaugurare un nuovo tipo di teatro che mirava ad attingere, sia alla farsa napoletana che al cabaret.

Nonostante l’immediato e soddisfacente riscontro del pubblico, inizialmente i ragazzi si ritrovarono “senza una lira”, in quanto il gruppo non veniva quasi mai pagato per le loro performance artistiche e cercava di tirare avanti con tenacia e passione. Quella condizione rendeva le esibizioni molto grossolane, con costumi alla buna che contraddistinguevano ancor di più l’identità di “Rh-Negativo”.

L’avvento de “la Smorfia” e la grande svolta

Lello Arena, Enzo Decaro e Massimo Troisi (La Smorfia)

Nel 1977 avvenne la grande svolta, il gruppo venne rinominato “I Saraceni” e successivamente “La Smorfia”, con il loro primo esordio presso il Teatro San Carluccio di Napoli, per poi approdare al cabaret romano “La Chanson” e – cavalcando l’onda dell’entusiasmo – presso la trasmissione radiofonica “Cordialmente insieme”.

Tuttavia, era solo l’inizio, perché il trio attirò subito l’attenzione di Enzo Trapani e Giancarlo Magalli, così furono invitati a partecipare al programma televisivo “Non Stop”. In seguito “La Smorfia” esordì in “Luna Park”, il programma del sabato sera condotto da Pippo Baudo; da lì l’attività de “La Smorfia” continuò con una vasta gamma di sketch comici – tra i più memorabili, vi fu proprio

Quando poi il trio attira l’attenzione di Enzo Trapani e Giancarlo Magalli viene invitato a partecipare nel programma televisivo Non stop. A seguire La Smorfia esordisce anche in Luna Park, il programma del sabato sera condotto da Pippo Baudo; la sua attività poi continua con la vasta gamma di sketch comici – tra i più memorabili l’Annunciazione che vedeva Arena nei panni dell’Arcangelo Gabriele – e vede una fase molto felice tra il 1969 e l’inizio degli anni Ottanta.

Il grande cinema con Massimo Troisi

Lello Arena e Massimo Troisi (Ricomincio da tre)

Nell’81 Arena venne chiamato dal suo amico Troisi a partecipare al cast di “Ricomincio da tre”, film di grandissimo successo dove interpretò il ruolo di Lello, l’amico invadente del protagonista Gaetano. Poi, nell’82, arrivò la partecipazione – come assoluto protagonista – al film “No grazie, il caffè mi rende nervoso” di Lodovico Gasparini, dove interpretò Michele, un giornalista che, in preda ad un raptus, inizia ad uccidere i partecipanti del Primo Festival Nuova Napoli (tra cui Massimo Troisi e James Senese). Quel film divenne un vero e proprio cult, tanto è vero che nel 2014 Arena tentò di scrivere una sceneggiatura per farne un seguito, anche se tutt’ora non è stata tramutata in un film.

Nel corso del tempo, Lello continuò a lavorare a fianco del suo amico, Massimo Troisi, partecipando, sia al suo mediometraggio “Morto Troisi, viva Troisi!” che in “Scusate il ritardo” del 1983, in questo’ultimo venne premiato con un David di Donatello come miglior attore non protagonista per la parte di un nevrotico lasciato dalla fidanzata.

Anni ’80 e ’90, le grandi collaborazioni e la sua vita privata

Lello Arena oggi

A cavallo degli anni ’80 – ’90, Lello Arena ebbe l’onore di lavorare a fianco di altri grandi volti del cinema italiano, come Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Carlo Verdone. Inoltre, iniziarono i suoi primi esperimenti come regista, è sua, infatti, vi è il suo zampino in “Chiari di Luna” del 1988 e “Il principe azzurro”.

Arena, inoltre, fu anche autore di un libro del 1993, intitolato “Isegreti del sacro papiro del sommo Urz”, nonché sceneggiatore di storie per fumetti come “Lupo Alberto” e “Topolino”. Nel ’97 lo vedemmo in televisione su Canale 5 – insieme a Massimo Lopez ed Elenoire Casalegno – per la quinta edizione di “Scherzi a Parte” dove ottenne grandi risultati per quel che concerne lo share.

Nel 2009 ottenne il premio alla carriera “Massimo Troisi” e nel 2018; diresse gli Arteteca nel film “Finalmente Sposi”, e partecipò programma di Renzo Arbore “Guarda…Stupisci” insieme a Nino Frassica e Andrea Delogu.

Ad oggi è sposato dal 2006 con Francesca Taviani (figlia del regista Vittorio) ed è il papà di Valentina – nata da primo matrimonio – e Leonardo.