Ha raggiunto la celebrità interpretando il personaggio di Spock, il mezzosangue vulcaniano della serie Star Trek, ma poi ne è rimasto così prigioniero al punto che è difficile ricordarlo in altri ruoli.
È la triste sorte di quegli attori che hanno la sfortuna/fortuna di incappare durante la carriera in personaggi dalla fisionomia così marcata da essere indimenticabili.
Leonard Nimoy, l’avatar di Spock
Leonard Nimoy, nato il 26 marzo 1931 a Boston e morto il 27 febbraio 2015 a Los Angeles. È stato un attore di tutto rispetto. Ha cominciato la sua carriera nel 1939 alla Elisabeth Peabody Settlement Playhouse e, dopo essere entrato a far parte dell’esercito in Georgia dove ha partecipato ad alcuni spettacoli militari, ha lavorato in numerosi spettacoli teatrali, film e programmi televisivi.
Nel 1965 viene convocato da Gene Roddenberry, ideatore della serie Star Trek; incontra sulla carta quello che diverrà una sorta di suo alter-ego: il dottor Spock. La cosa curiosa è che il ruolo era stato proposto a Martin Landau, il quale rifiutò perché pensava che l’impedimento di mostrare emozioni, tipico del personaggio di Spock, fosse limitativo per un attore.
Nimoy invece riuscì ad incarnare alla perfezione l’extraterrestre freddo e calcolatore, così bravo inoltre ad interpretare le più sottili emozioni umane.
La dipendenza da Star Trek: una serie di successi
Spock è così diventato l’alieno più famoso di tutte le serie di fantascienza prodotte per la tv. Anche grazie alle caratteristiche fisiche, eccentriche ma non troppo, ideate dai creatori: orecchie a punta, frangetta e sopracciglia all’insù. Una fisionomia umana, ma giusto con qualche elemento bizzarro, tale da non renderlo troppo lontano dalle caratteristiche della nostra specie.
Queste sembianze, unite all’estrema serietà che Spock mantiene in ogni situazione, lo fanno sembrare un personaggio freddo. Tuttavia Spock, nonostante il suo costante utilizzo della logica, è in grado di capire a fondo le emozioni umane.
Dopo il successo di Star Trek
Dopo il grande consenso conquistato con Star Trek, Nimoy ha poi diversificato le sue attività in vari campi artistici che vanno dalla poesia alla discografia, dalla fotografia alla regia. Quest’ultima in particolare è stata per lui fonte di grandi soddisfazioni, tanto che si è trovato a dirigere il terzo e il quarto film di Star Trek, ma anche altri film famosi come “Diritto di amare” e “Tre scapoli e un bebè“.
Nimoy ha poi diretto una scuola di recitazione ad Hollywood impostata secondo le regole del metodo Stanislavsky ed ha pubblicato una biografia dal titolo emblematico “I am not Spock“. Dopo aver interpretato il dottor William Bell nella serie tv fantascientifica “Fringe“, nel mese di marzo del 2010 ha annunciato il ritiro dalle scene. L’attore bostoniano si è sposato una prima volta nel 1954 con l’attrice Sandi Zober poi ha vissuto con Susan Bay, sua seconda moglie, a Los Angeles. E’ morto all’età di 83 anni il 27 febbraio 2015.