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Leonardo DiCaprio, attore e sex-symbol statunitense noto nell’ambiente hollywoodiano come “golden boy”

Leonardo Wilhelm DiCaprio è un attore, produttore cinematografico e ambientalista statunitense di origini italiane, vincitore del Premio Oscar al miglior attore nel 2016.

Leonardo DiCaprio, il talento cinematografico statunitense

Leonardo Wilhelm DiCaprio è nato a Los Angeles l’11 novembre del 1974. Da bambino Leonardo ha conosciuto scrittori maledetti come Charles Bukowski e Hubert Selby, amici di famiglia, in particolare del padre italoamericano, editore specializzato in fumetti underground.



I suoi genitori, che divorziano prima che lui muova i primi passi, decidono di chiamarlo così in onore di Leonardo Da Vinci.

La leggenda sul suo nome

La leggenda, infatti, narra che il piccolo Leo, ancora in grembo, scalciò come un disperato proprio mentre la madre si trovava di fronte ad un dipinto di Leonardo da Vinci agli Uffizi.



Sembrava quasi un segno del destino e allora ecco la scelta del nome, che è certamente un omaggio al grande artista toscano ma anche un auspicio per le sorti del figlio.

Prima del Cinema

La sua infanzia non è stata comunque del tutto facile e ancora oggi viene considerato un po’ troppo irrequieto. Dopo la separazione dei genitori si trasferisce con la madre nei sobborghi di Los Angeles a causa delle gravi difficoltà economiche.



Di sicuro non mostra molto interesse per la scuola, così cerca di fare qualcosa dapprima recitando in spot pubblicitari e poi partecipando a qualche serie tv tra cui anche “Genitori in blue jeans”. Studia al Center for Enriched Studies e si diploma alla “John Marshall High School”, dimostrando maggior predisposizione per le imitazioni e le parodie piuttosto che per i compiti a casa. Le sue difficoltà scolastiche non influiscono sul suo amore per la recitazione.

Gli almanacchi riportano la data del suo esordio al 1979, e precisamente nello show televisivo “Romper room”. A quanto pare, viene però allontanato dal set a causa della sua incontrollabile vivacità. Continuerà ad ogni modo a lavorare negli spot pubblicitari e per alcuni documentari. Nel 1985 ottiene la parte del senzatetto Luke nella serie Tv “Growing Pains”, una prova mediocre oscurata dal resto del cast.

Gli inizi

La sua prima apparizione sul tanto agognato grande schermo è in “Critters 3” un fiasco totale a livello di produzione, al punto che venne distribuito solo per pochissimo tempo per poi essere riciclato nel circuito dell’home video. Ma il ragazzo ha comunque talento e ha modo di metterlo in mostra nel bellissimo “Buon compleanno Mr. Grape” al punto da meritarsi, per la sua interpretazione del fratello ritardato di Johnny Depp, la nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista. Altra prova eccezionale è quella successiva, dove si ritrova a fianco ad un gigante come Robert De Niro in “Voglia di ricominciare”.



Il 1995 lo vede impegnato addirittura in tre film, tra cui “Pronti a morire” con Sharon Stone e Gene Hackman. Nello stesso anno, oltretutto, rifiuta la parte di Robin in “Batman Forever”.

L’anno dopo è sempre mattatore in “La stanza di Marvin” e “Romeo + Giulietta” (del regista Baz Luhrmann), e prende inoltre in considerazione di interpretare James Dean nel film sulla vita dell’attore. Dopo attenta riflessione rifiuta il ruolo, conscio di non avere abbastanza esperienza. Ma è il 1997 che segna il momento fortunato, quello che lo fa conoscere alle platee di tutto il mondo. Gira infatti “Titanic”, la pellicola romantico-catastrofista sull’amore eterno di due ragazzi travolti dalla tragedia del transatlantico “inaffondabile”. DiCaprio è protagonista del film insieme a Kate Winslet, il suo è un eroe romantico e un po’ all’antica, ideale per far battere i cuori di migliaia di donne, cosa che puntualmente accade. Diventa un sex-symbol, un oggetto del desiderio un po’ efebico e aggraziato, il perfetto contraltare di altri amati e più virili divi hollywoodiani.

I grandi successi

Nonostante il film, enorme successo al botteghino, rastrelli qualcosa come undici Oscar, per DiCaprio arriva la delusione di essere scartato addirittura dalle nomination come miglior attore. Sullo slancio del film di Cameron arriva poi nelle sale “La maschera di ferro” altro film che sbanca al botteghino, poi ha una piccola parte in “Celebrity” di Woody Allen.



Rimane fuori dal giro per due anni per tornare poi con “The beach” di Danny Boyle e per prendere parte in “The gangs of New York” il film di Martin Scorsese che lo vede impegnato con Cameron Diaz e Daniel Day – Lewis.

Malgrado il successo planetario, comunque, Leo DiCaprio è sempre stato molto riservato, non ama dare interviste e poco si sa dei suoi amori anche se attualmente pare abbia una relazione con la bellissima modella brasiliana Gisele Bundchen.

Tra le 50 persone più belle al mondo e il Golden Globe

Leonardo DiCaprio è stato scelto nel 1997 da “People” come una delle cinquanta persone più belle del mondo. Sempre nello stesso anno si è piazzato al 75° posto della classifica dei cento migliori attori di tutti i tempi pubblicata dalla rivista inglese “Empire”. Nel 1998 ha invece citato a giudizio la rivista “Sues Playgirls” per impedirle di pubblicare alcune sue foto, inclusa una di nudo.



All’inizio del 2005 Leonardo DiCaprio ha ricevuto il Golden Globe come Miglior attore drammatico, per la sua interpretazione del miliardario Howard Hughes in “The Aviator”, di Martin Scorsese. Lavori successivi sono “The Departed” (2006, sempre di Scorsese, con Matt Damon, “Nessuna verità” (2008, di Ridley Scott), “Shutter Island” (2010, Scorsese), “Inception” (2010, di Christopher Nolan).

Negli anni successivi sceglie film sempre più sofisticati e di qualità, tanto che per più volte l’opinione pubblica prevede che sarà lui il vincitore dell’Oscar come migliore attore protagonista: tra questi ci sono “J. Edgar” (2011, di Clint Eastwood), “Django Unchained” (2012, di Quentin Tarantino), “Il grande Gatsby” (2013, di Baz Luhrmann) e “The Wolf of Wall Street” (2013, di Martin Scorsese). L’Oscar però arriva solo nel 2016 con “Revenant – Redivivo” (2015, The Revenant, di Alejandro González Iñárritu).

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