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Omicidio Giulia Tramontano, la lettera della mamma dopo l’udienza: “Sono ferma a quel 27 maggio. Al mattino aspetto ancora il suo buongiorno”

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Giulia Tramontano e la mamma

La mamma di Giulia Tramontano ha scritto una lettera rivolta alla figlia, uccisa con 37 coltellate dal compagno Alessandro Impagnatiello da cui aspettava un figlio Thiago, dopo l’udienza di ieri lunedì 10 giugno: “Sono ferma a quel 27 maggio. Al mattino aspetto ancora il suo buongiorno. Il dolore con il tempo si trasforma, muta in qualcosa di diverso con il quale stabiliamo una tregua, ma non colmerà mai la sua assenza”.

Giulia Tramontano, la lettera della mamma dopo l’udienza

Nella giornata di ieri, lunedì 10 giugno, si è svolta una nuova udienza nel processo sul femminicidio di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di sette mesi uccisa con 37 coltellate dal compagno Impagnatiello. la Corte di Assise di Milano ha disposto una perizia psichiatrica sull’imputato.

Dopo l’udienza, in cui non era presente nessun familiare della vittima, la mamma Loredana Femiano ha scritto una lettera rivolta alla figlia. Ieri ha raccontato al Tg1 che ogni udienza per lei è un giorno cupo più degli altri: “Sento parlare di lei, del piccolo, di quanto lei lo desiderasse, di quanto è stata una leonessa ad affrontare tutto da sola”. E ancora: “In genere sono i genitori che danno lezioni di vita ai propri figli, ma in questo Giulia ha insegnato a me tantissimo e forse al mondo intero”. “Io sono ferma a quel 27 maggio. Non c’è giorno che io non immagini la mia giornata come se Giulia fosse ancora con me. Al mattino aspetto sempre il suo buongiorno. Aspetto, aspetto, aspetto. Poi mi ritrovo al cimitero e la mia illusione si spegne, anche lì vicino alla sua lapide è l’unico posto dove la sento mia”.

Le parole

Ha poi scritto una lettera: “Il dolore con il tempo si trasforma, muta in qualcosa di diverso con il quale stabiliamo una tregua, ma non colmerà mai la sua assenza. E poi la tristezza, l’amarezza di non aver conosciuto il mio piccolo Thiago. Con Giulia tantissime volte avevamo immaginato le nostre vite con l’arrivo del nostro principe azzurro. Io poi lavoro in un centro di riabilitazione e già ci dicevamo come educarlo, i giochi più adatti a ogni età. Oggi sono qui, il mio cuore è vuoto, non basterebbero tutti gli oceani e i mari della terra in confronto alle lacrime che ho dentro”.

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