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Trovata morta vicino al trattore spento nella tenuta di famiglia a Reggio Emilia: il giallo di Lia Ferrarini, la più giovane erede dell’azienda di salumi

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Lia Ferrarini

Trovata morta vicino al trattore spento nella tenuta di famiglia a Botteghe di Albinea, in provincia di Reggio Emilia: il giallo di Lia Ferrarini, la più giovane erede dell’azienda di salumi. Disposta l’autopsia per accertare le cause del decesso.

Lia Ferrarini, trovata morta nella tenuta di famiglia a Reggio Emilia

Lia Ferrarini, la più giovane dei cinque fratelli che per decenni hanno gestito la storica azienda di salumi di Reggio Emilia, è deceduta all’età di 56 anni. Secondo le prime informazioni, la donna stava lavorando nella vasta tenuta di famiglia a Botteghe di Albinea, nella campagna reggiana, quando è caduta da un trattore, colpendo la testa sul cemento. La dinamica dell’incidente rimane incerta, poiché non ci sono testimoni oculari della tragedia. I tecnici dell’Ausl e i carabinieri, sotto la direzione del procuratore Dario Chiari per conto della procura di Bologna, stanno indagando per ricostruire i dettagli dell’accaduto.

La dinamica

Il corpo senza vita di Lia Ferrarini è stato scoperto nel pomeriggio di venerdì 8 novembre da un dipendente della tenuta. La donna giaceva a terra, vicino al trattore, nel cortile di cemento adiacente alle stalle. Da ciò si ipotizza che possa aver subito un violento colpo alla testa cadendo, forse in modo accidentale, dal mezzo agricolo. In alternativa, potrebbe essere rimasta intrappolata negli ingranaggi e trascinata dal veicolo in movimento, sebbene al momento del ritrovamento fosse spento. In ogni caso, come riportato dal Corriere della Sera, la causa della morte sarebbe da attribuire a un trauma cranico.

Chi era Lia Ferrarini

Lia era la quinta di cinque figli di Lauro Ferrarini, fondatore dell’omonimo marchio noto per la produzione e l’esportazione di specialità alimentari emiliane, come il prosciutto e l’aceto balsamico. A differenza dei suoi fratelli – Luca, Lucio, Licia e Lisa – non mostrava un particolare interesse per le attività imprenditoriali dell’azienda. Fin da piccola, era innamorata della campagna e preferiva dedicarsi ad altri aspetti delle aziende agricole di famiglia. Trascorreva le sue giornate nella storica tenuta di Botteghelle di Albinea, affiancando le maestranze impegnate nella gestione produttiva. Una delle sue ultime apparizioni pubbliche risale a diversi anni fa, quando ritirò un premio per il suo aceto balsamico tradizionale.

La tragedia ha colpito profondamente la piccola comunità di Puianello di Quattro Castella, dove si trova la grande casa di famiglia. Amici e conoscenti ricordano la 56enne come una persona “dalla risata contagiosa e dal cuore gentile”, come riportato in uno dei numerosi messaggi pubblicati sui social in queste ore. Nel frattempo, la procura di Reggio Emilia ha ordinato un’autopsia per determinare le cause del decesso; successivamente, la salma sarà restituita alla famiglia per le esequie.

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