La Libia è stata devastata dalle inondazioni, la tempesta Daniel fa 2080 morti. Le piogge torrenziali hanno distrutto la parte orientale del Paese.
Libia devastata dalle inondazioni, la tempesta Daniel fa 2080 morti
Secondo il primo ministro del governo della Cirenaica, Osama Hammad, sostenuto dal parlamento libico di Bengasi, in questa città che si affaccia sul Mediterraneo e che conta oltre 100.000 abitanti si contano almeno “2.000 morti e migliaia di dispersi”.
Dopo il sisma del Marocco, si apre un nuovo fronte emergenziale nella regione, allarmando le due autorità del Paese e la comunità internazionale. A complicare la situazione a Derna è stato il crollo simultaneo di due dighe che – stando a fonti locali citate dal The Libya Observer – ha “liberato oltre 33 milioni di metri cubi d’acqua che hanno generato devastanti inondazioni“.
La tempesta
La tempesta aveva colpito nei giorni scorsi anche Grecia, Turchia e Bulgaria, uccidendo almeno 27 persone. Dopo aver registrato forti piogge in mare nei giorni precedenti, nel recente fine settimana, Daniel ha raggiunto la regione di Cirenaica, causando un’estesa inondazione che si estende da Bengasi, dove è stato dichiarato il coprifuoco e le scuole sono rimaste chiuse, fino a El Beida. Durante il passaggio, i venti hanno raggiunto una velocità massima di 180 chilometri all’ora, secondo il Centro meteorologico arabo regionale. Le precipitazioni sono state stimate tra i 50 e i 250 millimetri e sono state accompagnate da fulmini e tuoni.
Secondo il Centro nazionale di meteorologia libico, si prevede che la tempesta si dirigerà ulteriormente verso est, interessando le zone circostanti Jaghbub e successivamente le regioni al confine con l’Egitto. Le Nazioni Unite stanno monitorando attentamente la situazione di emergenza in Libia.
Il sostegno delle Nazioni Unite
“Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie di coloro che hanno perso la vita e il nostro pensiero a tutte le persone colpite”, ha fatto sapere la missione di supporto Onu nel Paese nordafricano (Unsmil). In un messaggio sui social il presidente tunisino Kais Saied ha fatto sapere di aver “autorizzato il coordinamento immediato con le autorità libiche per gli aiuti di urgenza dispiegando i mezzi umani e logistici necessari“. Oltre a Tunisi si stanno muovendo in aiuto anche l’Egitto, l’Algeria e il Qatar.
Lutto nazionale
A Tripoli il primo ministro del Governo di unità nazionale, Abdul Hamid Dbeibah, ha decretato tre giorni di lutto, mentre da parte sua il premier Hammad ha annunciato due giorni festivi per tutti i settori dell’est del paese, ad eccezione dei servizi di sicurezza, sanitaria e di emergenza.
I dispersi
Fino ad ora sono stati registrati oltre 10mila dispersi, secondo gli ultimi calcoli della Federazione Internazionale della Croce Rossa. A complicare la situazione è stato il crollo simultaneo di due dighe, in una zona, tra l’altro, ricca di risorse petrolifere. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani sottolinea: “L’Italia è pronta a inviare aiuti”.
Gli aiuti
Oltre che dall’Italia, anche la Francia ha deciso di intervenire e sta “mobilitando risorse per fornire aiuti”, come promesso dal presidente Emmanuel Macron. Anche la Tunisia ha prestato soccorso, il presidente tunisino Kais Saied ha fatto sapere di aver “autorizzato il coordinamento immediato con le autorità libiche per gli aiuti di urgenza dispiegando i mezzi umani e logistici necessari”. Oltre a questi Paesi, si stanno muovendo anche l’Egitto, l’Algeria e il Qatar.