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Liguria, Toti pubblica la foto della prima nata a Genova: insulti razzisti e scontro con la Lega

Il presidente Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook dà il benvenuto ai piccoli liguri, ma si scatena la polemica xenofoba, che diventa un caso politico.
Durante la notte di Capodanno e nelle ore successive in Liguria sono nati diversi bambini: la prima è stata Morena, nata 13 minuti dopo la mezzanotte; qualche ora dopo è venuto alla luce Louis, figlio di una coppia albanese residente a Taggia, nell’Imperiese: poi Graeter, una bimba di origini nigeriane, nata alle 3,50 al Policlinico San Martino; e Wilson Fabian, nato alle ore 7,58 al Gaslini, figlio di ecuadoriani.

Insulti razzisti ai primi nati in Liguria, tutti stranieri: scontro tra Toti e la Lega

“Siete la nostra speranza, il nostro futuro, la forza per non mollare in questo nuovo anno che è appena iniziato – ha scritto su Twitter il governatore ligure Giovanni Toti -. Benvenuti al mondo piccoli e auguri alle vostre famiglie a nome mio e di tutta la Liguria”.

Parole che però hanno scatenato la polemica razzista da parte di chi ritiene sbagliato considerare liguri questi bambini. “Chi nasce in Liguria è ligure!”, ha scritto il presidente in risposta agli insulti. “I commenti razzisti verranno rimossi dai moderatori della pagina – ha proseguito -. Una bambina che viene al mondo è una benedizione e va accolta come tale, senza polemiche inutili e dannose a qualsiasi dibattito democratico. Proviamo a iniziare il 2021 con un nuovo passo”.

La presa di posizione della Lega

Sulla vicenda è poi intervenuto il capogruppo regionale della Lega, Stefano Mai: “Non si può definire italiano, né ligure, chi nasce sul nostro territorio da genitori stranieri. Auguri e benvenuti a tutti i nuovi nati del 2021 in Liguria, ma ribadiamo che per essere italiani e liguri sia necessario intraprendere un percorso ben definito e quindi richiedere successivamente la cittadinanza, secondo quanto previsto dalle norme vigenti. No allo Ius soli”.

“Con la Lega al governo in Liguria così come, speriamo presto, a Roma – ha aggiunto Mai – non accadrà mai che l’acquisizione della cittadinanza italiana avvenga come semplice conseguenza del fatto giuridico di essere nati in Italia. Occorre difendere le nostre tradizioni e la nostra identità. Pertanto, la trasmissione alla prole della cittadinanza dei genitori, sulla base della discendenza e non del luogo di nascita, è fondamentale”.

Fonte: Tpi

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