Cronaca

Liliana Resinovich, ancora nessuna notizia sulla perizia. L’appello del marito: “Desidero torni a Trieste per rispettare le sue volontà”

liliana resinovich

Non si hanno ancora notizie riguardo alla perizia su Liliana Resinovich e il marito, Sebastiano Visintin, ha lanciato un appello: “Desidero che le spoglie di mia moglie tornino al più presto a Trieste, per rispettare le sue volontà e darle finalmente la pace che merita”. Dopo vari rinvii, la perizia medico-legale sul corpo di Liliana avrebbe dovuto essere completata entro il 15 febbraio, ma ad oggi non ci sono aggiornamenti.

Liliana Resinovich, l’appello del marito sul ritorno a Trieste

Il 15 febbraio, data fissata per la presentazione della nuova perizia medico-legale sul corpo di Liliana Resinovich, è trascorsa senza alcuna novità riguardo alla donna deceduta a Trieste oltre tre anni fa. Le risposte continuano a mancare e, in attesa di aggiornamenti dagli esperti che stanno esaminando il caso, il marito di Liliana, Sebastiano Visintin, ha lanciato un appello attraverso il quotidiano Il Piccolo.

“Desidero che le spoglie di mia moglie tornino al più presto a Trieste, per rispettare le volontà di Liliana e darle finalmente la pace che merita”, afferma Visintin, il giorno dopo la scadenza per la presentazione della perizia. È passato quasi un anno da quando la pm Maddalena Chergia della Procura di Trieste ha affidato nuovi esami all’antropologa forense Cristina Cattaneo, ai medici legali Stefano Tambuzzi e Biagio Eugenio Leone, e all’entomologo Stefano Vanin.

I resti riesumati

Nel febbraio 2024, i resti di Liliana Resinovich sono stati riesumati per una seconda autopsia. Da quel momento, sebbene siano emerse alcune indiscrezioni sui giornali, non ci sono state conferme riguardo alla causa della sua morte. Gli esperti hanno richiesto ulteriore tempo per completare gli esami: inizialmente, il rapporto doveva essere presentato al pubblico ministero nel dicembre 2024, ma la scadenza è stata poi posticipata a metà gennaio e successivamente al 15 febbraio 2025. Si prevede che il documento possa arrivare nelle prossime ore, ma al momento non ci sono comunicazioni ufficiali al riguardo.

“Siamo ancora in attesa di risposte: speravo che finalmente si potesse fare un po’ di chiarezza, ma continuiamo a trovarci in questa sorta di ‘interregno’, con proroghe su proroghe”, ha dichiarato il marito di Liliana, desideroso di avere finalmente chiarimenti su quanto accaduto a sua moglie. “Fino ad ora – ha aggiunto – non ho sostenuto una tesi piuttosto che un’altra, né mi sono lanciato in congetture, poiché mi sono affidato agli inquirenti, lasciando a loro, che hanno la competenza, il compito di fornire delle risposte. Eppure, ci troviamo ancora a porci le stesse domande e a nutrire gli stessi dubbi.”

Visentin afferma che se si scoprisse che si è trattato di un omicidio, “ne sarei profondamente colpito, poiché non riesco a comprendere come qualcuno possa aver voluto far del male a una donna come lei, una persona riservata e per bene, che ha sempre fatto del bene per gli altri: è impossibile volerle male”. Inizialmente considerato un suicidio, nel 2023 il Gip del Tribunale di Trieste ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, ordinando 25 nuovi accertamenti e riaprendo le indagini, questa volta per omicidio. La perizia attesa dovrebbe determinare la data della morte di Liliana Resinovich e la natura delle lesioni riscontrate sul suo corpo.

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