Proseguono le indagini sulla morte di Liliana Resinovich. Il sostituto procuratore Maddalena Chergia, titolare del procedimento, “ha disposto con la procedura dell’accertamento tecnico non ripetibile il conferimento, a un collegio di consulenti, dell’incarico di riesumazione della salma di Liliana Resinovich“. Lo annuncia in una nota il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo.
Liliana Resinovich, disposta la riesumazione della salma
La riesumazione è stata segnalata come “opportuna” dall’antropologa forense Cristina Cattaneo, alla quale la Procura aveva dato l’incarico di redigere una perizia medico-legale per fare chiarezza sulla morte di Resinovich, la 63enne scomparsa da casa il 14 dicembre 2021 e trovata morta il 5 gennaio 2022.
Il pm, riporta la nota del procuratore capo, ha stabilito “per una data che si colloca verso la fine del presente mese, la convocazione innanzi a sé degli esperti chiamati a svolgere tali delicate operazioni, dandone debito avviso ai prossimi congiunti della deceduta e ai rispettivi difensori. Prevedibilmente al formale affidamento dell’incarico farà sollecito seguito l’attività consulenziale prevista“.
Il cadavere di Liliana Resinovich fu ritrovato due anni fa nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni con la testa avvolta in due sacchetti di plastica e il corpo chiuso in due sacchi, infilati uno dall’alto e l’altro basso. Lo scorso giugno il Gip del Tribunale di Trieste aveva disposto nuove indagini sulla morte della donna, dopo che la Procura ne aveva chiesto l’archiviazione.
“Per me è importante che il corpo di Liliana possa dare delle risposte, perciò non mi oppongo” alla riesumazione. “Spero che la dottoressa Cattaneo“, consulente della Procura di Trieste, “possa avere delle risposte. Dopodiché io aspetto il nulla osta per cremare Liliana, questo è quello che interessa di più a me”. Lo ha affermato il marito di Liliana Resinovich, Sebastiano Visintin, dopo che la Procura di Trieste ha disposto la riesumazione della salma della donna. “E’ un momento doloroso, ma siccome è da mesi che ne parliamo, sono preparato – ha aggiunto Visintin – e poi il 5 gennaio saranno due anni dal ritrovamento di Liliana, che comunque è un dolore immenso”.