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La morte Liliana Resinovich a Trieste, il marito: “Estraneo a questa storia”

Torna a parlare a Sebastiano Visintin, il marito, sulla morte di Liliana Resinovich all’indomani dell’atto con cui gli sono stati notificati nuovi esami non ripetibili su reperti rinvenuti sul luogo del ritrovamento del cadavere della donna.

La morte Liliana Resinovich, torna a parlare il marito

Dentro di me sono sereno e tranquillo, perché sono estraneo a questa storia”: torna a parlare Sebastiano Visintin, il marito della donna di 63 anni scomparsa il 22 dicembre e trovata morta dopo alcuni giorni a Trieste, non lontano da casa sua. Visintin si dice tranquillo ma aggiunge, commosso, che la sua vita è rovinata: “Non ho più Lilly”.

Nessun indagato

L’autopsia non ha chiarito le cause del decesso  e al momento per la morte della donna non ci sono indagati. La prossima settimana alcuni reperti verranno analizzati nel Laboratorio chimico del Gabinetto interregionale della Polizia Scientifica del Triveneto a Padova. Da questi rilievi si potrebbe comprendere se gli oggetti sono stati toccati da persone con dei guanti oppure se sono state effettuate manipolazioni o se sono presenti tracce ematiche. Alle analisi parteciperanno anche rappresentanti incaricati dal marito Visintin, che ha nominato l’avvocato Paolo Bevilacqua quale difensore di fiducia. “Ho visto la gente dentro, al funerale, e non ti danno neanche la mano. Tante persone si sono rivolte contro di me, mi sono sentito infangato”, aveva detto Visintin dopo i funerali della moglie.

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