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Liliana Resinovich, oggi la decisione del giudice sull’archiviazione

Archiviazione o ulteriori indagini. È la decisione che dovrà prendere il Gip del Tribunale di Trieste Luigi Dainotti in merito alla morte di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni scomparsa da casa il 14 dicembre del 2021 e ritrovata cadavere il 5 gennaio del 2022 nel parco dell’ex Opp a San Giovanni. Stamani è cominciata l’udienza preliminare al termine della quale il giudice potrà decidere di archiviare il caso, come ha chiesto la Procura, oppure di disporre ulteriori indagini e in che tempi, come chiedono invece i parenti, cioè il marito di Liliana, Sebastiano Visintin, il fratello della donna, Sergio Resinovich, nipote, Veronica Resinovich.

Liliana Resinovich, oggi la decisione sull’archiviazione

È cominciata l’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trieste. Secondo la Procura, che ha indagato per 14 mesi, Liliana si sarebbe tolta la vita nel boschetto del Parco di San Giovanni, dove è stata ritrovata il 5 gennaio 2022, dopo tre settimane dalla sua misteriosa scomparsa. Per i pm, Liliana avrebbe agito infilando il capo in due sacchetti legati con un cordino e il corpo in due sacchi neri. Modalità che non hanno convinto i familiari della donna e il marito Sebastiano Visintin, che attraverso i loro rispettivi legali, si sono opposti alla richiesta di archiviazione. Questa mattina sarà compito del Gip decidere se disporre ulteriori indagini o se archiviare definitivamente il caso.

Presenti parenti e amici di Liliana

Presenti davanti al tribunale di Trieste i parenti e gli amici più cari di Liliana, oltre ad altri cittadini che si sono presentati spontaneamente. In prima fila Claudio Sterpin, l’amico speciale di Liliana, assente -invece- il marito Sebastiano Visintin

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