LinkedIn lascia la Cina: per Microsoft la censura di Pechino è troppo ingombrante

L’azienda si era vista costretta a chiudere i profili di alcuni giornalisti e attivisti, colpevoli di aver condiviso materiale proibito agli occhi di Pechino. Era l’ultima grande compagnia tech americana sul territorio cinese

Censura troppo ingombrante,  LinkedIn lascia la Cina. Seconda l’azienda, sarebbe diventato troppo difficile operare. Lo scorso settembre, l’azienda aveva dovuto bloccare alcuni giornalisti e attivisti per i diritti umani che avevano condiviso materiale proibito per la propaganda cinese.

A riportare la notizia era stata il Wall Street Journal, così come a marzo, quando le autorità di sorveglianza cinesi avevano concesso un mese di tempo a LinkedIn per regolare meglio i loro contenuti. Una somma di fattori che hanno portato Microsoft – titolare dell’azienda dal 2016 – a prendere la decisione di chiudere entro la fine dell’anno la sua piattaforma. Al suo posto arriverà InJobs, sprovvisto delle tipiche caratteristiche di un social media come la condivisione di post o articoli e i vari feed.

Linkedin lascia la Cina a causa della censura

Per l’azienda di Sadya Nadella si tratta di un duro colpo. Presente da otto anni in Cina, questa rappresentava il terzo mercato più florido per LinkedIn, come dimostrato da un report di…



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