Lino Banfi (nome d’arte di Pasquale Zagaria) è un attore, comico, sceneggiatore ed ex cabarettista italiano. Durante la sua lunga carriera ha recitato in ruoli sia comici sia drammatici e lavorato con alcuni noti registi del cinema italiano, quali Luciano Salce, Nanni Loy, Steno e Dino Risi.
Insieme a Lando Buzzanca, Mario Carotenuto, Alvaro Vitali, Johnny Dorelli e Renzo Montagnani, è ritenuto uno degli attori più rappresentativi della commedia sexy degli anni Settanta e Ottanta. Ha raggiunto la popolarità con pellicole cinematografiche che lo hanno visto protagonista o co-protagonista come L’allenatore nel pallone, Vieni avanti cretino, Fracchia la belva umana e Il commissario Lo Gatto.
Lino Banfi, attore, comico e cabarettista italiano
Lino Banfi, pseudonimo di Pasquale Zagaria, nato il 9 luglio 1936 ma iscritto all’anagrafe solo l’11, dai 3 anni è vissuto a Canosa di Puglia fino alla maggiore età. Dopo l’esperienza del seminario, che ha accettato soprattutto per non contrastare la volontà dei genitori, nel 1954 Banfi si ritrova emigrante a Milano per provare a cimentarsi, da professionista, nel teatro di varietà. È nella compagnia di Arturo Vetrani e qui la sua tecnica d’attor comico si mette alla prova del pubblico affinando i calembour linguistici della sua terra d’origine.
Adottò poi come primo pseudonimo Lino Zaga, ma in seguito Totò che gli consigliò di cambiarlo, perché un cognome accorciato “portava sfortuna”. Fu il suo impresario, marito di Maresa Horn, a scegliere il cognome Banfi. Essendo questi anche maestro elementare, prese il primo nominativo a caso dal registro di classe dei suoi alunni di quinta: Aureliano Banfi. Risalgono agli anni Sessanta le sue prime apparizioni in televisione grazie alle partecipazioni a trasmissioni RAI come “Biblioteca di Studio Uno” (1964) e “Speciale per voi” (1969), con Renzo Arbore. Contemporaneamente, il suo successo nel cabaret cresceva grazie ai suoi spettacoli al Sancarlino di Roma, affiancando Carletto Sposito e Anna Mazzamauro (1972), continuando poi con Enrico Montesano e Lando Fiorini.
Anni Settanta
Ma fu determinante l’incontro con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia per la sua affermazione artistica: la celebre coppia comica volle Banfi nel cast di film come Franco, Ciccio sul sentiero di guerra (1970), Don Franco e Don Ciccio nell’anno della contestazione (1970), Riuscirà l’avvocato Franco Benenato a sconfiggere il suo acerrimo nemico il pretore Ciccio De Ingras? (1971), Franco e Ciccio superstars (1974), L’esorciccio (1975). Negli stessi anni è ancora protagonista in RAI nei varietà “Senza rete”, con Alberto Lupo (1975) e “Arrivano i mostri”, di Ugo Gregoretti, del 1977.
Anni Ottanta
È nel periodo che va da questi anni e si concluderà poi nel 1983 che Lino Banfi è diventato uno dei volti simbolo della commedia “sexy erotica all’italiana”, trovandosi spesso a recitare al fianco di altri esponenti del genere come Renzo Montagnani, Gianfranco D’Angelo, Alvaro Vitali, Mario Carotenuto, Ennio Antonelli, Jimmy il Fenomeno e simboli dell’italica seduzione come Edwige Fenech, Gloria Guida e Nadia Cassini. I film di quel periodo hanno riscosso subito un grande successo di pubblico venendo però severamente giudicati dalla critica: L’affittacamere (1976), L’insegnate viene a casa (1978), La liceale seduce i professori (1979), L’infermiera di notte (1979), La poliziotta della squadra del buon costume (1979), La moglie in bianco… l’amante al pepe (1980), La dottoressa ci sta col colonnello (1980), L’onorevole con l’amante sotto il letto (1981), Al bar dello sport (1983).
L’ostilità iniziale dei critici si è in seguito trasformata in rivalutazione e vera e propria ammirazione, tanto da arrivare alla retrospettiva “La situazione comica” alla Mostra del Cinema di Venezia del 2010, con Quentin Tarantino – presente in Laguna perché presidente della giuria lungometraggi – che si dichiarava fan appassionato di Lino Banfi e di tutti gli eroi della commedia italiana degli anni Settanta e Ottanta. Tra gli altri, sono infatti ormai stabilmente considerati film di culto Cornetti alla crema (1981), in cui Banfi stimato sarto del clero romano si trova suo malgrado a dover gestire moglie (Milena Vukotic) ed amante (la Fenech) in due appartamenti ad una sola rampa di scale di distanza; Vieni avanti cretino (1982), diretto da Luciano Salce, e L’allenatore nel pallone (1984), di Sergio Martino, in cui Banfi è uno dei più famosi suoi personaggi, Oronzo Canà, ruspante allenatore di calcio della Longobarda, squadra neopromossa in seria A, e Il commissario Lo Gatto (1986) di Dino Risi.
Anni Novanta
Dopo una breve parentesi a Canale 5, nel 1984, per “Risatissima” e “Il pranzo è servito”, Banfi rientra in RAI per la conduzione di “Domenica in” (1987-88), “Stasera Lino” (1989), “Aspettando Sanremo” (1990). Segue una breve parentesi teatrale, dove recita nel “Vespro della Beata Vergine” di Antonio Tarantino, per la regia di Chérif (1995). Nel 1997 interpreta in tv il suo primo ruolo drammatico (“Nuda proprietà”) e, l’anno successivo, parte, lento ed inarrestabile, il successo che ancora dura e gli arriva dal ruolo di Nonno Libero, uno dei personaggi cardine della fiction televisiva “Un medico in famiglia”. Un personaggio, quello di Libero Martini, che Banfi tratteggia con brio, umanità e sapiente misura.
Anni Duemila
Nel 2000 interpreta il suo secondo ruolo drammatico nel film per la televisione Vola Sciusciù. Inoltre Banfi nel 2001 viene nominato ambasciatore dell’UNICEF e nello stesso periodo prende parte a numerose fiction, tra le quali Un difetto di famiglia e Un posto tranquillo (2003). Nel 2003 ha ricevuto il Telegatto alla carriera, e l’anno successivo ha girato per la RAI la fiction Raccontami una storia.
Nel 2005 ha interpretato il ruolo di Babbo Natale nella fiction per Canale 5 Il mio amico Babbo Natale; l’anno dopo prese parte al seguito e, sempre del 2006 è la fiction della RAI Il padre delle spose.
La scelta della dirigenza RAI di far interpretare da un così noto attore italiano, amato soprattutto dalle famiglie e dai giovani, un’altra fiction sul tema dell’amore omosessuale ha scatenato polemiche da parte di alcune associazioni come il Moige. La RAI decise comunque di trasmetterla nonostante le polemiche, a novembre 2006, conseguendo sette milioni di ascolti. Banfi è stato ospite, nelle vesti del personaggio di Oronzo Canà, del programma televisivo di Italia 1 Guida al campionato condotto da Mino Taveri per tutto il mese di dicembre 2007 al fine di promuovere il sequel de L’allenatore nel pallone.
Il ritorno di Oronzo Canà
A Gennaio 2008, a distanza di 24 anni dall’uscita nelle sale de “L’allenatore nel pallone”, e dopo una lontananza dal grande schermo durata 20 anni, riveste i panni del celeberrimo Oronzo Canà nel sequel del famoso film. L’episodio è ambientato in pieno scandalo calciopoli e vede, oltre alla conferma del regista di allora Sergio Martino, la presenza di Gigi e Andrea, Anna Falchi, Leo Gullotta e Alvaro Vitali. Nel 2009 ha interpretato Antonio nella miniserie televisiva Scusate il disturbo.
Anni Duemiladieci
Nel 2010 è protagonista della miniserie Tutti i padri di Maria. Nel 2011 ritorna a lavorare per Mediaset, vestendo nuovamente i panni del commissario nella miniserie di Canale 5 Il commissario Zagaria. Il 30 marzo 2012 è uscito nelle sale cinematografiche Buona giornata, per la regia di Carlo Vanzina, in cui Banfi interpreta il senatore Leonardo Lo Bianco. Il cast comprende anche Diego Abatantuono, Teresa Mannino, Maurizio Mattioli, Vincenzo Salemme e Christian De Sica. Nel 2016 interpreta il senatore Nicola Binetto nel film Quo vado?, diretto da Gennaro Nunziante e interpretato da Checco Zalone.
Il 22 gennaio 2019 il vice premier Luigi Di Maio lo nomina membro della commissione italiana all’UNESCO, in sostituzione a Folco Quilici.
Vita privata
Il 1º marzo 1962, dopo 10 anni di fidanzamento, si è sposato con Lucia Lagrasta e ha due figli, Walter e Rosanna. Quest’ultima, anche lei attrice, ha recitato molto spesso a fianco del padre, sia al cinema sia in televisione. Lino Banfi ha due nipoti, entrambi figli di Rosanna.