In un’intervista sul settimanale Oggi, l’attore abruzzese Lino Guanciale ha parlato di come il teatro ha cambiato la sua vita. In particolare ha rivelato che il testo di Ho paura torero, messo in scena nella scorsa stagione, ha profondamente cambiato la sua visione del mondo. Scopriamo tutti i dettagli.
Lino Guanciale: come il teatro ha cambiato la sua vita
L’attore Lino Guanciale ha spiegato che il suo lavoro lo ha portato a rivedere l’idea di mascolinità con cui era cresciuto, nonostante provenga da una famiglia progressista. In particolare, ha interpretato un personaggio che oggi definiremmo transgender, descrivendo come l’autore, negli anni Ottanta, lo chiamasse “travestito”. Questa esperienza gli ha permesso di riflettere su tematiche di identità e diversità.
L’attore ha citato il drammaturgo Bernard-Marie Koltès, sostenendo che “non esistono due sessi, ma tanti quanti sono gli esseri umani”. Guanciale ha affermato che Ho paura torero non è solo un’opera di intrattenimento, ma offre anche un’opportunità di vedere la diversità come un valore positivo. Nel nuovo spettacolo, interpreta il custode di un cimitero, un ruolo che gli consente di esplorare una varietà di personaggi, inclusi ubriaconi e tossicodipendenti.
Ma l’impegno di Guanciale non si limita al teatro. La terza stagione de Il commissario Ricciardi tornerà su Rai1 in primavera, e l’attore ha rivelato che sarà particolarmente intensa e toccante. Inoltre, ha confermato di essere impegnato nella realizzazione di una mini serie, in cui interpreterà Mario Tobino, un noto psichiatra e scrittore.
Nonostante i numerosi progetti televisivi, Lino Guanciale continuerà a dedicarsi al teatro, con il ritorno di Ho paura torero in città come Milano, Roma e Napoli. Riprenderà anche L’uomo più crudele del mondo, in collaborazione con Francesco Montanari, e sarà coinvolto nello spettacolo Napoleone, la morte di Dio.
In sintesi, Lino Guanciale sta attraversando un periodo ricco di attività artistiche, sia in teatro che in televisione, portando avanti riflessioni significative sulla diversità e sulla mascolinità attraverso il suo lavoro.