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L’inquinamento può causare sbalzi d’umore e aumentare il rischio di sviluppare ansia e depressione: lo studio

Inquinamento

Immagine di repertorio

L’inquinamento può causare sbalzi di umore e può aumentare il rischio di sviluppare ansia e depressione. A rivelarlo è uno studio dell’Università di Stanford che  ha dimostrato che l’inalazione di contaminanti atmosferici può causare disturbi quotidiani nell’affetto o nell’umore, aumentando il rischio a lungo termine di manifestare problemi di salute mentale.

L’inquinamento aumenta ansia e depressione, lo studio

L’esposizione all’inquinamento atmosferico può provocare sbalzi d’umore, ma il modo preciso in cui queste risposte emotive si manifestano varia notevolmente da individuo a individuo. Uno studio guidato dall’università di Stanford, e pubblicato sulla rivista Plos One, ha dimostrato che l’inalazione di contaminanti atmosferici può causare disturbi quotidiani nell’affetto o nell’umore, aumentando il rischio a lungo termine di manifestare problemi di salute mentale. Secondo i ricercatori la sensibilità degli esseri umani ai pericoli ambientali, compresi gli effetti sul loro umore, gioca un ruolo fondamentale nella rilevanza complessiva degli effetti del cambiamento climatico.

Inquinamento e sbalzi di umore, i risultati dello studio

Sulla base dei collegamenti noti tra inquinamento atmosferico e problemi di salute mentale, gli autori hanno proposto quella che chiamano la costruzione della “sensibilità affettiva all’inquinamento atmosferico”, basata su un set di dati solidi e a lungo termine. Nello specifico, hanno applicato modelli statistici a misurazioni intensive e ripetute dell’umore di 150 individui statunitensi per più di un anno e hanno valutato due rami dello “stato affettivo” di questi partecipanti: l’eccitazione, cioè il livello di attivazione fisiologica, e la valenza, cioè la natura positiva o negativa del loro umore. Infine è risultato che l’eccitazione affettiva era più bassa del solito nei giorni in cui si sono registrati alti livelli di inquinamento atmosferico, pur con differenze sostanziali tra i singoli partecipanti.

Gli scienziati hanno inoltre stabilito che la sensibilità affettiva potrebbe in parte spiegare uno dei meccanismi attraverso cui l’esposizione all’inquinamento atmosferico aumenta il rischio a lungo termine di soffrire di ansia e depressione. Nel frattempo, hanno anche osservato che l’effetto negativo dell’inquinamento sull’umore potrebbe essere associato alla mancanza di azioni volte a contrastare il cambiamento climatico. Per questo gli autori sottolineano la necessità di integrare la connessione inquinamento-umore nella pianificazione delle strategie di adattamento climatico.

 

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