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Livorno, un amore lungo 55 anni: marito e moglie muoiono a 36 ore di distanza. La storia di Sergio e Lolita

Livorno marito moglie morti

Sergio Cresti e Lolita Ghezzi (Fonte foto - Il Tirreno)

Arriva da Bibbona, in provincia di Livorno, la storia di Sergio Cresti e Lolita Ghezzimarito e moglie, insieme da 55 anni, sono morti a 36 ore di distanza. La loro storia è stata ricostruita da Il Tirreno, che ha accolto il racconto del figlio.

La prima ad andarsene è stata Lolita Ghezzi. La donna, malata di Alzheimer, si è spenta in una casa di riposo di Bibbona lo scorso 12 marzo, il giorno del 50esimo compleanno del figlio Michele. Il cuore del marito Sergio Cresti (già provato da una malattia a cui si era aggiunta una brutta caduta) non ha retto al dolore. Il suo cuore ha smesso di battere all’ora di pranzo di due giorni dopo, il 14 marzo.

Livorno, marito e moglie morti a 36 ore di distanza: la storia di Sergio e Lolita

“Quando è stato necessario procedere con un ricovero in una struttura (a causa di un progressivo peggioramento dell’Alzheimer di Lolita n.d.r.), il babbo aveva faticato ad accettarne la separazione. Lo avevamo portato anche trovarla, ma vederla lì per lui era un dolore» sono le parole del figlio Michele, che ha raccontato la lunga storia d’amore dei suoi genitori al Tirreno.

Nel frattempo, Sergio, 84 anni compiuti, ha dovuto fare i conti con una malattia che progressivamente si era aggravata. «Più o meno dalla metà di febbraio, la situazione per lui si è complicata. Da una parte le pesanti cure a cui era sottoposto, dall’altra una caduta: il quadro clinico lo ha portato ad essere allettato, quasi definitivamente. A corrucciarlo, però, era sempre il solito tarlo: la lontananza dalla sua Lolita» racconta ancora Michele.

I funerali insieme

Michele, nel giorno del suo 50esimo compleanno, ha detto addio alla madre e ha dovuto dare la notizia al padre che – come raccontato dallo lui stesso al Tirreno «fatto un sospiro e lì dentro c’era tutto». 

«Non c’era bisogno che aggiungesse niente, ero consapevole di quanto il suo cuore fosse in frantumi. Più di mezzo secolo insieme non si può buttare via, come con un colpo di spugna. – aggiunge – È lì che ho detto al babbo: “Se vuoi raggiungere la mamma, vai”.

«E così, 36 ore dopo la morte della mamma è spirato anche lui, come a volerla andare a raggiungere, nel paradiso delle anime e dell’amore». Il funerale è stato celebrato insieme. «Chi li ha conosciuti, di loro ha ricordato soprattutto il grande amore. Ed è quello che anche io voglio portarmi per sempre dentro, manifesto di una bellezza destinata a non scomparire mai» conclude Michele

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