Si va verso il lockdown di fine settimana: il governo sta studiando una nuova serrata totale, come durante le feste di fine anno. La Pasqua sarà blindata. I contagi, le vittime, gli ospedali di nuovo pieni, sono segnali che spingono il Cts a invocare nuove restrizioni. Il governo, anche sulla base delle proposte del Comitato tecnico scientifico, si riunirà oggi. All’ordine del giorno le modifiche da apportare al dpcm, quello entrato in vigore il 6 marzo.
Lockdown di fine settimana
Ma cosa propone il Cts oltre al lockdown di fine settimana? Partiamo da due certezze: resteranno le fasce colorate per distinguere il rischio di contagio tra i diversi territori e viene escluso un nuovo lockdown nazionale.
La preoccupazione sono le vacanze di Pasqua, il bel tempo potrebbe convincere tanti italiani a spostarsi da una regione all’altra. Le conseguenze per gli esperti potrebbero essere inevitabili: una nuova ondata di contagi.
Maggiori restrizioni in tutte le fasce
E allora, cosa suggeriscono gli scienziati? Tre scelte. Rendere più severe le misure per la fascia gialla, a partire dalla chiusura dei negozi; fine settimana (sabato e domenica), in zona rossa ovunque. E infine, la zona rossa automatica appena si supera la soglia dei 250 contagi ogni 100.000 abitanti.
L’obiettivo dichiarato in questa fase è quello di limitare al massimo i contatti tra le persone per cercare di appiattire una curva epidemiologica in crescita costante. La soglia dei 40mila contagi quotidiani, che è stata definita critica, non sembra così lontana Ieri diversi virologi hanno affermato che potrebbe essere raggiunta entro fine marzo. Quel numero significa anche e ufficialmente “terza ondata di contagi”: da evitare assolutamente se si vuole garantire una campagna vaccinale di massa.
La variante inglese è ormai dominante
Il Comitato tecnico scientifico, nella relazione inviata ieri ai ministri, evidenzia «il peggioramento della curva epidemiologica e una rapida diffusione delle varianti a maggiore trasmissibilità». Le maggiori restrizioni anche in fascia gialla servono a riportare l’Rt sotto la soglia dell’1.
Perché non bastano le misure della fascia gialla? Secondo gli esperti quel tipo di divieti è utile a mitigare non a contenere il contagio. E con la diffusione della variante inglese non bastano più. Non solo il Cts, anche l’Istituto Superiore della Sanità già la scorsa settimana ha avvertito che è necessario rafforzare le misure associate ai singoli colori.
Le restrizioni dal weekend del 13 e 14 marzo
Il Dpcm sarà modificato subito, ma le nuove regole potrebbero entrare in vigore il prossimo fine settimana, il 13 e 14 marzo. Si stanno vagliando due ipotesi per festivi e prefestivi: imporre a prescindere dalla fascia le rigide restrizioni previste con la zona rossa o adottare le regole decise durante le feste di fine anno, quando anche nelle aree gialle del rischio moderato entravano in vigore le misure previste per la zona arancione, con la limitazione agli spostamenti che riguardava in particolare il divieto di uscire dal proprio comune di residenza.
Ristoranti e bar
Comunque vada, anche in fascia gialla, i ristoranti resteranno chiusi tutto il giorno: sarà consentito solo l’asporto (per i bar fino alle 18), e le consegne a domicilio.
Lockdown più rigido in zona rossa
Il lockdown più rigido scatterà invece nelle zone rosse. Nei territori dove il rischio di contagio ha superato la soglia di guardia saranno chiusi i locali pubblici, i negozi e anche l’attività motoria sarà consentita solo a due passi dalla propria abitazione.
Il limite – come detto – sarà quello dei 250 contagi ogni 100.000 abitanti. E il governo è stato chiaro con i presidenti di Regione: molti di voi con quel limite hanno chiuso le scuole, non potete lasciare aperte le attività commerciali, sarebbe un controsenso.
Obiettivo tracciamento dei contagi
La linea del rigore, hanno ribadito gli scienziati, ha un obiettivo chiaro: far scendere i contagi al di sotto dei 50 ogni 100.000 abitanti. Perché proprio quel limite? Perché quando la diffusione del coronavirus viene contenuta entro quella soglia è di nuovo possibile tracciare i casi e mettere in sicurezza la campagna di vaccinazione.
Cinema e teatri
Le modifiche al Dpcm del 6 marzo, con la possibile serrata del fine settimana, sono anche un duro colpo per cinema e teatri. Si sperava in una riapertura – sempre in sicurezza – per il prossimo 27 marzo. Sarà molto improbabile. Il ministro Fransceschini ha proposto di lasciarli aperti dal lunedì al venerdì. Sarebbe una ripartenza con enormi limitazioni, ma pur sempre un riavvio. Un timido segnale positivo.