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Lollobrigida, apre all’abbattimento: “Il numero di lupi e orsi va gestito”

Il ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida ha aperto la strada dell’abbattimento di orsi e lupi, dichiarando che non sono più specie in via di estinzione. Secondo Lollobrigida, va prima di tutto tutelato il lavoro degli agricoltori e degli allevatori.

Lollobrigida, apre all’abbattimento di lupi e orsi

Lupi ed orsi ormai non sono più specie in estinzione, se danneggiano il lavoro degli agricoltori di montagna, bisogna intervenire senza ideologismi. Concetti espressi dal ministro per l’agricoltura e la sovranità alimentare e forestale Lollobrigida a Bolzano a margine dell’incontro con il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, e il segretario politico della Svp, Philipp Achammer.

Non bisogna incrementare le specie dannose

Noi dobbiamo proteggere le specie in estinzione, ma non incrementare le specie che possono essere dannose per allevatori e produzione nazionali. E’ evidente che se 30 anni fa alcune specie erano in estinzione, oggi sono sovrabbondanti, quindi bisogna affrontare il problema con pragmatismo e senza ideologia, che hanno reso impossibile attività virtuose come allevamento e agricoltura“, ha specificato Lollobrigida, in risposta alle sollecitazione dei giovani agricoltori altoatesini che hanno chiesto al governo di attivarsi con l’Europa per autorizzare anche abbattimenti di singoli esemplari pericolosi.

La popolazione di lupi e orsi non è sovrabbondante

Solo pochi mesi fa si è concluso il monitoraggio sulla popolazione dei lupi nel nostro paese, che ha fornito il quadro sulla presenza del predatore su tutto il territorio dello stivale. Una popolazione che si è diffusa, grazie all’aumentato numero di ungulati selvatici che costituiscono le loro prede principali. Come hanno capito anche molti allevatori. Le predazioni fatte dai lupi sugli animali domestici sono quasi tutte dovute a una mancata vigilanza sugli animali al pascolo, al non uso dei sistemi di protezione come cani da guardiania e recinti elettrificati. Eventuali perdite subite dagli allevatori sono comunque indennizzate, anche quando questi non utilizzano nessuna attività di prevenzione.

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