Luana D’Orazio e l’orditoio: non avrebbe dovuto usare quel macchinario
Gli inquirenti dovranno capire come mai la giovane fosse da sola a manovrare l’orditoio, che l’ha travolta e uccisa, nell’azienda di Montemurlo, dato che per quella mansione ci vogliono anni di esperienza e lei aveva solo 4 ore di formazione. Secondo diversi esperti, infatti, prima di arrivare a comandare in autonomia il macchinario ci vuole molto tempo. E l’operaia lavorava in fabbrica da 2 anni. E’ anche la tesi sostenuta dai consulenti legali della famiglia, che si chiedono come mai Luana non fosse seguita al momento della tragedia come riportato da TgCom24.
Chi è Luana D’Orazio
Si chiamava Luana D’Orazio ed aveva soli 22 anni l’operaia morta in una fabbrica tessile di via Garigliano, a Oste di Montemurlo. Il dramma si è consumato nella mattinata di lunedì 3 maggio, quando la giovane lavoratrice è deceduta dopo essere rimasta incastrata in un macchinario, un orditoio, che il cui ingranaggio l’aveva poco prima trascinata al suo interno. La giovane era da poco diventata mamma.
Orditoio tessile, cos’è il rullo che ha ucciso Luana D’Orazio a Montemurlo
Cos’è l’orditoio, il rullo nel quale è rimasta risucchiata Luana? Si tratta di uno degli strumenti più antichi dell’industria tessile, che ha origini dell’epoca dell’antica Roma. Nel Medioevo come supporti venivano utilizzati pioli di legno saldamente attaccati a un piano di lavoro che andavano a formare delle cornici attorno alle quali girava il filo. Telai non troppo differenti da quelli in uso prima della Rivoluzione industriale.
Oggi, in una lavorazione moderna, l’orditoio è composto da un rullo (delimitato da dischi, detti subbi) sormontato da veri e propri pettini attraverso i quali passano i fili delle rocche (che sostanzialmente non sono altro che grosse spagnolette). Variabili, le dimensioni: da un metro a impianti molto più grossi e imponenti. Velocità, larghezza dei pettini e trame sono regolate, negli orditoi più moderni, da computer. Negli attrezzi più vecchi attraverso congegni e pulsanti meccanici.
Due indagati per la morte di Luana D’Orazio: chi sono
È stata aperta un’inchiesta sulla morte di Luana D’Orazio, la giovane rimasta uccisa in un incidente in un’azienda tessile a Montemurlo. La procura di Prato ha iscritto due persone nel registro degli indagati per accertamenti tecnici e alla valutazione del funzionamento dei dispositivi di sicurezza del macchinario tessile, un orditoio, in cui è rimasta incastrata la giovane operaia. Per i reati di omicidio colposo con rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, a causa delle violazioni delle norme per la sicurezza, sono stati iscritti nel registro degli indagati la titolare dell’azienda ‘Orditura Luana’, Luana Coppini, e Mario Cusimano, responsabile della manutenzione dei macchinari dell’impresa.
Giovane operaia morta sul lavoro, Luana D’Orazio comparsa nel film di Pieraccioni
Luana D’Orazio, la giovane operaia morta sul lavoro, aveva recitato come comparsa nel film del regista di Leonardo Pieraccioni, Se son rose. Anche l’attore toscano ha ricordato la 22enne deceduta a Montemurlo, in provincia di Prato: “Sì, l’ho avuta come comparsa in un mio film, Se son rose, nella scena di una festa. C’erano tanti ragazzi, me la ricordo vagamente perché erano davvero tanti”.
Il figlio di Luana D’Orazio
Alessio, il figlio di Luana, è stato affidato alle amiche di Luana. I nonni – come riportato dal Corriere Fiorentino – hanno consultato il pediatra di famiglia, per trovare le parole giuste, per dirgli che “la mamma non c’è più, non torna più”. Il bambino, 5 anni, si è buttato sul letto, poi è sceso per abbracciare la nonna dicendole: “Ti voglio bene”.
Luana D’Orazio, la passione per cinema e recitazione
Luana D’Orazio amava il cinema e la recitazione. Lo rivela Emma, la madre di Luana, in una intervista a La Stampa: “Il cinema era il suo sogno anche se stava molto con i piedi per terra…. ‘Mamma sarebbe bello se diventassi famosa’ mi diceva a volte, ma sempre con ironia. E certo mai avrebbe immaginato di diventare famosa morendo sul posto di lavoro” ha dichiarato la madre della ragazza.
Chi è Alberto Orlandi, il fidanzato di Luana D’Orazio
Si chiama Alberto Orlandi il fidanzato di Luana D’Orazio, la giovane operaia morta in provincia di Prato nel pomeriggio di lunedì 3 maggio. In una intervista al Corriere della Sera, ha raccontato la loro relazione iniziata un anno e mezzo fa: “Ci eravamo conosciuti tramite due nostri amici, Simone e Giulia, quelli che ha visto arrivare con me: i miei non vogliono che guidi la macchina in questi giorni… C’è stata subito un po’ di attrazione. Il 31 agosto l’ho invitata al Jova Beach Party di Viareggio, e tra noi c’era già più di qualcosa”.
Il prossimo 29 settembre avrebbero festeggiato due anni di relazione: “Eravamo a ballare a Montecatini e io d’un tratto le chiesi: “Ma io e te che siamo?”. E lei tirò su le spalle: boh. Allora insistetti: “Insomma, sì o no?”. E lei disse sì”. Ha 27 anni Alberto Orlandi, il fidanzato di Luana. Lavora in un materassificio a Quarrata, provincia di Pistoia, dove ricopre il ruolo di caporeparto.