Cronaca

Il giallo sulla morte di Luc Montagnier: un sito francese annuncia il decesso ma non ci sono conferme

Nobel per la medicina nel 2008, negli ultimi tempi aveva abbracciato posizioni No vax

Giallo sulla morte del virologo francese Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina nel 2008 che negli ultimi tempi ha abbracciato posizioni No vax. La notizia è stata lanciata dal sito francese France Soir ma al momento non c’è nessuna conferma ufficiale.

Luc Montagnier è morto: ma alla notizia di France Soir non ci sono conferme ufficiali

All’età di 89 anni (18 agosto 1932 – 8 febbraio 2022), il professor Luc Montagnier si è spento all’ospedale americano di Neuilly-sur-Seine. – si legge nel necrologio di France Soir – Il dottor Gérard Guillaume, uno dei suoi più fedeli collaboratori, ci ha confidato che se ne è andato in pace, circondato dai suoi figli“.

Sui social si moltiplicano i messaggi di cordoglio, ma finora nessuna fonte ufficiale né altri media francesi e internazionali hanno confermato la morte del virologo.

La fonte dell’unica smentita è un sito fake

Come riporta Open, diversi account sostengono che la notizia del decesso sia stata smentita da un sito chiamato Mediamass: “Il sito Mediamass smentisce la notizia della morte del prof. Montagnier e dice che si tratta di una bufala. La voce avrebbe iniziato a circolare ieri pomeriggio. Il suo entourage avrebbe smentito categoricamente la notizia e assicurato che sta bene“.

L’utente Sam Baronne pubblica lo screenshot dell’articolo di Mediamass, che però risulta essere un sito noto per la diffusione di notizie false. Lo stesso articolo, seppur riportante la data del 9 febbraio 2022, era già online in data 18 settembre 2020 con la stessa identica impaginazione.

Il sito di falsi necrologi

Ci sono anche falsi necrologi, come quello pubblicato dal sito Necropedia.org dove viene annunciata la morte di Luc Montagnier per il 10 febbraio 2022, ossia domani. In realtà quell’annuncio esiste da anni (qui un esempio del 2017), ma la data viene regolarmente cambiata. È proprio questo sito la fonte citata da StarMag/Mediamass.

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