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Il giallo di Luca Tisi, massacrato e ucciso mentre dormiva

È stato ucciso mentre dormiva il 59enne Luca Tisi, senzatetto molto conosciuto a Udine. Il suo corpo è stato trovato nella galleria dell’ex cinema Capitol, con evidenti segni di aggressione e un taglio alla gola, da una passante che stava rientrando a casa. La donna si è avvicinata per accertarsi che stesse bene ma quando ha visto le ferite ha immediatamente lanciato l’allarme.

Luogo del Delitto

Omicidio Luca Tisi, il senzatetto gentile

Sul posto sono giunti i soccorritori del 118 insieme con gli agenti di polizia della Questura di Udine. Poco dopo sono accorsi anche gli uomini della Scientifica. Il personale sanitario non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. L’intera zona, tra viale Volontari della Libertà e via San Daniele, è stata transennata e posta sotto sequestro.

Secondo alcuni residenti, ma l’ipotesi non ha trovato altri riscontri, Tisi potrebbe aver notato dei banditi in azione nei giorni scorsi. La banda del silicone aveva infatti marchiato alcune porte del palazzo allo scopo di valutare quali scardinare per mettere a segno i colpi.
I malviventi entrati in azione in zona hanno usato la tecnica del silicone: un filo sottilissimo incollato fuori dalle porte d’ingresso, tra lo stipite e l’anta, per capire se il proprietario è uscito di casa. E’ quello il trucco, usato dai ladri prima di “ripulire” le abitazioni e viene utilizzato per verificare, se i proprietari dell’appartamento preso di mira frequentano la casa (aprendo la porta e quindi spezzando il filo impercettibile) oppure sono usciti.

Si tratta di silicone applicato in due punti e lasciato unito da un filamento dello stesso. Se rimane intatto per giorni la casa non è frequentata e questo per i ladri significa un “via libera”. Una tecnica non nuova ma nelle ultime settimane utilizzata spesso proprio nel condominio Alpi 2, limitrofo all’Alpi della galleria, come racconta proprio uno dei residenti, mostrando alcune foto e dei video rispetto allo stratagemma.

Udine piange Luca, si cerca l’arma del delitto

Una persona che faceva ormai parte della comunità e che viveva in una dignità silenziosa. Tra i fiori spunta anche una lettera indirizzata al presunto killer dell’uomo. Uno scritto – con ogni probabilità – redatto da uno o più residenti dove si chiede all’aguzzino di farsi avanti, di spiegare le ragioni dietro al folle gesto. Chi conosceva Tisi lo ricorda con poche commosse parole: “A Luca: persona mite, coraggiosa, gentile, silenziosa, dignitosa. Ti ricordiamo con profondo rispetto”.

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