Era il 4 ottobre 1992 quando Simone Allegretti, bambino di 4 anni di Foligno, scomparve nel nulla. Il suo cadavere verrà ritrovato due giorni dopo con segni di strangolamento e di violenza sessuale. Solo 10 mesi piú tardi, dopo un altro omicidio, si scoprirà che l’assassino è Luigi Chiatti, un 24 enne di Foligno. Ma facciamo un passo indietro. Ecco la storia del serial killer Luigi Chiatti.
La storia di Luigi Chiatti
Luigi Chiatti nacque in realtà come Antonio Rossi nel 1968, sua madre era una cameriera che, non avendo come prendersi cura di lui, lo abbandonó mentre era ancora in fasce. All’età di sette anni, il piccolo Antonio Rossi venne adottato da dal Dottor Ermanno Chiatti (noto chirurgo della zona) e da sua moglie Giacoma Ponti che gli cambiarono il nome in Luigi Chiatti.
Purtroppo peró neanche qui il piccolo Luigi riuscí a trovare l’armonia familiare che tanto desiderava: i genitori adottivi si rivelarono infatti assenti e anaffettivi, il che, unito all’isolamento nei primi anni di vita, creó in Luigi un profondo senso di malessere destinato a ripercuotersi sulla sua psiche. Il primo omicidio si consumó il 4 ottobre 1992: Luigi attirò Simone Allegretti, bambino di 4 anni, in casa sua, dove la piccola vittima venne abusata e uccisa mediante strangolamento. Il suo corpo verrà ritrovato due giorni dopo in una zona di campagna, seguendo le indicazioni scritte su una missiva anonima trovata in una cabina telefonica in cui l’autore diceva di essere l’assassino del piccolo Simone, descrivendo il delitto e il luogo dove giaceva il corpo.
Venne appurato che questa lettera anonima era stata scritta da Luigi Chiatti, il quale, nella stessa, disse che avrebbe ucciso ancora. Cosa che effettivamente avvenne il 7 agosto 1983 quando venne ucciso, in maniera simile ad Allegretti, il tredicenne Lorenzo Paolucci. Il suo corpo verrà ritrovato non distante dalla villa dei Chiatti e, questa volta, le tracce portarono gli inquirenti dritti a Luigi che venne arrestato il giorno stesso.
Un serial killer
A Luigi Chiatti verrà, in seguito, riconosciuta la semi-infermità mentale e quindi condannato a soli 30 anni di carcere, pena che ha finito di scontare nel 2015. In quell’anno, i giudici, ritenendolo ancora socialmente pericoloso, disposero il suo internamento in una struttura psichiatrica, dove ancora oggi è detenuto.
Il pentimento mai arrivato
Nel corso degli anni, Luigi Chiatti non si è mai pentito dei suoi crimini né ha mai chiesto scusa, al contrario, in un’intervista dichiaró che potrebbe uccidere ancora qualora ne avesse la possibilità. Dal punto di vista criminologico, possiamo dire che l’abbandono della madre e il successivo ambiente familiare anaffettivo abbiano generato in Chiatti un profondo senso di inadeguatezza che si rivelerà principale nella sua eziologia criminale. Luigi Chiatti puó essere considerato come un pedofilo fissato e preferenziale con sessualità di natura sadica e, pertanto, un individuo di estrema pericolosità.
Luigi Chiatti oggi
Ha scontato la pena nel carcere di Prato. Aveva chiesto due volte dei permessi premio, ma gli sono stati rifiutati. Si vociferò che nel giugno del 2009 fosse uscito per qualche ora dal carcere, ma gli avvocati smentirono la notizia. Il 3 settembre 2015 Luigi Chiatti ha terminato di scontare la sua pena in carcere, ed è stato disposto il suo internamento per almeno altri tre anni in una Rems (tipo di struttura che dal 2015 ha sostituito i vecchi ospedali psichiatrici giudiziari) in Sardegna. Nel 2018 e nel 2020, a seguito di valutazione del Tribunale di sorveglianza di Cagliari, la permanenza di Chiatti presso la Rems è stata entrambe le volte prorogata.