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All’anniversario dell’approdo sulla Luna, il re dei terrapiattisti nega che vi abbiamo messo piede

Il leder dei terrapiattisti italiani, Albino Galuppini, ha dichiarato a gran voce – durante il cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna – che non ci sia da festeggiare alcunché, perché su quel satellite l’essere umano non vi ha mai messo piede.

Secondo Galuppini, non siamo mai stati sulla Luna

Galuppini, in una telefonata registrata, nega che l’impresa di Neil Armistrong e del resto dell’equipaggio dell’Apollo 11, sia davvero avvenuta. Egli, infatti, sostiene che – secondo la tesi di Stanley Kubrick – è stato girato uno sbarco top secret.

«Non c’è nessuna prova che siamo andati sulla Luna. Le prove le ha fornite la Nasa e non c’è nessuna “parte terza” che abbia verificato il materiale fornito dall’Agenzia spaziale americana – dichiara il leadere dei terrapiattisti italiani -. Dal punto di vista tecnico sono innumerevoli i problemi che un’impresa del genere comporterebbe oggi, figuriamoci negli anni ’60. E mi riferisco soprattutto all’affidabilità dei razzi…».

La scienza smentisce categoricamente la più celebre e fortunata delle teorie complottiste, ma per Galuppini le fonti ufficiali non sono da prendere in considerazione: «Armstrong &Co? Chiaramente gente pagata, militari. E’ come se qualcuno fotografasse la torre degli Asinelli di Bologna e la spacciasse per la torre di Pisa: uno che non può andare a Pisa deve per forza fidarsi. Lo stesso vale per le foto della Nasa…».

La Luna è una luminaria, secondo il re dei terrapiattisti

Secondo il re dei terrapiattisti, la luna è: «È una luminaria ed è molto colorata: ci sono foto, non smentite, in cui si vede chiaramente il colore blu. Basta osservarla con un telescopio. Da lontano sembra giallastra, ma è colorata. Perché la Nasa ci mostra sempre le foto della Luna in bianco e nero?».

In barba a secoli di scoperte scientifiche, la ocnversazione torna sulla questione allunaggio, che secondo l’americano Bill Kaysing (auto del libro “Non siamo mai andati sulla luna”) fu una messinscena fuilmata in segretissimi studi cinematografici.

Per Galupini, la parola di Kaysing è sacra

«Secondo Kaysing, è stato Kubrick a girare il finto allunaggio nell’Area 51, zona off limits situata nel deserto del Nevada. Lì – si evince dalle dichiarazioni del terrapiattista – hanno costruito la finta narrazione degli alieni, ma in realtà ci sono gli studi dove sono stati costruiti i paesaggi lunari. Kaysing sostiene che quei set siano ancora lì, conservati come una specie di museo. Probabilmente pensavano di utilizzarli per nuove missioni, ma questa è una mia idea…».

Tuttavia, le considerazioni di Galuppini non terminano certo qui: lo stesso Kubrick – sostiene il re dei terrapiattisti, citando un’altra celebre teoria – avrebbe disseminato il film “Shining” di indizi sul presunto finto allunaggio. «Basti pensare al maglione indossato nel film dal bambino, con il disegno del razzo e la scritta “Apollo 11”, e alla stanza 237 dell’Hotel, dove il numero rimanda alla distanza della Luna dalla Terra (237mila miglia). Lo stesso film “2001 odissea nello spazio”, del 1968, sarebbe stato girato per mettere a punto la tecnologia necessaria a simulare l’allunaggio».

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