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Il M5S vuole affidare la leadership a Giuseppe Conte

Il M5S lentamente sta sgretolando i suoi consensi elettorali, a causa delle ultime scelte alquanto discutibili, tra espulsioni e polemiche. Per poter riorganizzarsi, sarà necessario l’apporto di una figura carismatica, amata, attualmente manchevole nel MoVimento. L’ex Presidente del Consiglio sembra rispondere ai suddetti requisiti, come dimostrato ampiamente anche durante la gestione pandemica. Infatti, il M5S sta pensando seriamente di affidare la leadership a Giuseppe Conte.


Luigi di Maio (M5S) spera in Giuseppe Conte

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha affermato: “siamo andati al Governo nel momento più difficile dell’Italia dal dopoguerra. Voglio ringraziare Giuseppe Conte per la signorilità con cui ha gestito l’uscita di scena. Si dice che il valore delle persone si capisce da come escono da un incarico e Giuseppe Conte è stato un signore”. Con lui è un arrivederci, spero che il M5S possa accoglierlo a braccia aperte il prima possibile perché incarna i nostri valori ed è grande risorsa per il Paese”.

Le difficoltà del M5S e l’idea di affidare la leadership a Giuseppe Conte

Il M5S, dal termine del Conte bis, ha intrapreso alcune scelte discutibili che hanno allontanato i suoi stessi elettori. C’è aria di cambiamento, necessaria per evitare di disattendere le ultime aspettative rimaste. L’appoggio al governo Draghi si è rivelata una mossa fatale, al punto che all’interno dello stesso partito sono nate frange di dissidenti e di Parlamentari pronti ad abbandonare i 5 Stelle.

In realtà, qualcosa ribolle lontano dai riflettori. L’idea di affidare la leadership del MoVimento a Giuseppe Conte potrebbe rivelarsi una scelta azzeccata, per ritornare ai fasti della scorsa tornata elettorale. Di questo c’è piena consapevolezza, sia da parte degli attivisti, sia da parte di Beppe Grillo. Inoltre, una figura come quella di Giuseppe Conte potrebbe essere utile per ricompattare la squadra parlamentare. Quindi, si materializza concretamente il possibile ed immediato ritorno in trincea di Giuseppe Conte, alla guida dei 5Stelle.

Alcuni parlamentari pentastellati, addirittura, pur di non compromettere questo illustre passaggio, si dichiarano pronti a modificare lo statuto, per legittimare la forza del prossimo leader. Questa idea potrebbe placare i dissidenti e tutti gli scettici, garantendo una figura di sicuro spessore alla guida del MoVimento, ormai in pieno declino.


Perché Giuseppe Conte potrebbe non essere attratto dal M5S?

Nelle ultime settimane, come già detto, il MoVimento 5 stelle ha affrontato alcune scelte cruciali. Il direttivo ha avviato una modifica allo statuto importante e deleteria al tempo stesso. Questa modifica riguarda il passaggio di testimone dalla figura del capo politico del MoVimento ad un comitato direttivo.

Chiaramente Giuseppe Conte non entrerebbe semplicemente nel comitato direttivo. Il probabile avvicinamento dell’ex Premier potrà bloccare le ultime discutibili scelte. Infatti, potrebbe risultare assolutamente nocivo per lo stesso MoVimento questo cambio di rotta, in un momento così concitato.

In realtà, Giuseppe Conte era stato già confermato quale pilastro dell’alleanza progressista tra 5stelle, Pd e Leu, nata con il Conte bis.


Giuseppe Conte è l’unica alternativa a Matteo Salvini?

Il Centrodestra, con le sue camaleontiche idee, vola nei sondaggi. Con il governo Draghi, addirittura, si è vista una netta trasmigrazione verso idee progressiste ed europeiste, tipicamente contrapposte a quelle populiste e sovraniste mostrate, soprattutto, dalla Lega di Matteo Salvini.

La mossa dell’alleanza 5 stelle, Pd e Leu appare forzosamente necessaria per il Centrosinistra. Ad oggi, infatti, nessun altro personaggio politico potrebbe avere la stessa credibilità del Premier dimissionario.

L’idea dei pentastellati è chiarissima. In questo momento storico, con i dissidenti pronti a trovare un’alternativa al MoVimento, non c’è più tempo da perdere. Da questo presupposto ha preso quota il nome di Giuseppe Conte, necessario per ricucire anche gli strappi interni dei 5stelle.

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