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Macchia solare neonata diventa grande due volte la Terra in 24 ore: è instabile e rivolta verso di noi

Macchia solare neonata diventa grande due volte la Terra in 24 ore: è instabile e rivolta verso di noi
La macchia solare

Una macchia solare di notevoli dimensioni, denominata AR 3964, è attualmente rivolta verso la Terra e ha destato l’attenzione della comunità scientifica. In meno di 24 ore, questa regione attiva del Sole ha raggiunto un diametro di circa 25mila chilometri, equivalente a oltre il doppio delle dimensioni del nostro pianeta. Come riportato da Tony Phillips di spaceweather.com, portale specializzato in meteorologia spaziale, le dimensioni della macchia sembrano continuare ad aumentare.

Il caso della macchia solare AR 3961

Questa macchia solare potrebbe generare violenti brillamenti accompagnati da espulsioni di massa coronale (CME), ovvero flussi di particelle cariche espulse dal Sole, capaci di raggiungere il nostro pianeta. Oltre ad AR 3964, altre macchie degne di nota sono AR 3959, 3961, 3965 e 3967. Tra queste, gli esperti indicano AR 3961 come un’altra regione da monitorare attentamente. Tuttavia, recenti osservazioni suggeriscono che AR 3964 stia mostrando segni di lieve decadimento, riducendo temporaneamente la probabilità di eventi solari estremi.

Secondo quanto riportato da Fanpage.it, AR 3964 potrebbe comunque innescare tempeste geomagnetiche intense, con la possibilità di creare spettacolari aurore boreali, visibili persino in alcune aree dell’Italia.

Macchie solari: cosa sono?

Le macchie solari sono regioni scure che appaiono sulla superficie del Sole a causa di una temperatura inferiore rispetto all’area circostante. Queste zone, caratterizzate da una forte attività magnetica, possono raggiungere temperature di circa 4mila kelvin (oltre 3.700 gradi Celsius). Nonostante la loro luminosità intrinseca, il contrasto con le regioni più calde le rende visibili come macchie scure. Fenomeni simili sono stati osservati anche in altre stelle, dove prendono il nome di macchie stellari.

Le aurore: un effetto delle tempeste geomagnetiche

Le aurore, fenomeni luminosi visibili nelle zone polari, sono causate dall’interazione tra le particelle cariche provenienti dal vento solare e la ionosfera terrestre. Queste particelle eccitano gli atomi dell’atmosfera, che, tornando al loro stato energetico iniziale, emettono luce di diverse lunghezze d’onda, generando i caratteristici archi aurorali dai colori rosso, verde e azzurro.

Il fenomeno è chiamato aurora boreale quando si manifesta nell’emisfero nord e aurora australe quando visibile nell’emisfero sud. Eventuali tempeste geomagnetiche innescate da AR 3964 potrebbero aumentare l’intensità e l’estensione di questi spettacoli naturali, rendendoli visibili anche in latitudini insolite, come il territorio italiano.