Cronaca

Firenze, pubblica la chat con la mamma morta di Covid a 55 anni: “Basta negazionisti”

Sono parole toccanti quelle scritte da Eleonora Proietti, ragazza la cui madre è morta a causa del Covid. A novembre la donna ha perso la vita all’età di 55 anni dopo essere risultata positiva al Coronavirus.

Un mese dopo la tragedia che ha portato via la nota maestra di Firenze, la figlia ha pubblicato un lungo post su Facebook che inizia con un semplice appello: “Vi chiedo cortesemente la massima condivisione. La mia mamma è morta il 22 novembre”.


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La madre è morta a causa del Covid, la figlia pubblica conversazioni su Facebook

Prima che comparissero i sintomi come la tosse, la 55enne Lucia Cosimi era in buone condizioni di salute. “Tesoro, scusami, ci sentiamo quando mi passa questa tosse” scriveva alla figlia come si legge dalle conversazioni pubblicate su WhatsApp.

Lo scorso 22 novembre Lucia Cosimi è morta lasciando un marito della stessa età e due figli, di 24 e 21 anni. Lucia stava bene poche settimane fa, quando, come ogni giorno, la figlia l’ha chiamata al telefono. Erano giorni che tossiva ininterrottamente.
“La nostra mamma non ce l’ha fatta” scrive Eleonora via social “La nostra mamma è stata portata via con un’ambulanza il 6 novembre. Qualche giorno con il casco. Eravamo preoccupati, senza dubbio, ma sereni. La nostra mamma non aveva alcuna malattia pregressa. La nostra mamma stava bene. La nostra mamma aveva 55 anni. Questi sono i messaggi che è riuscita a scambiarsi con noi quando aveva il casco. Cioè, quando aveva il casco e vedeva molto male la tastiera del telefono.
Un giorno è stata intubata. Eravamo positivi: faremo tutto quello che bisognerà fare, aspetteremo tutto il tempo che bisognerà aspettare. Dopo dieci giorni la tragica chiamata dall’ospedale: ci vuole un miracolo”.

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Il racconto degli ultimi giorni

“Le fanno una terapia sperimentale, bisogna crederci e mandarle tanta forza, “il gioco di squadra di solito funziona” dice una dottoressa alla figlia. “È così. Migliora. Il primario è entusiasta, lo sono anche gli anestesisti, “che sono sempre i più cauti”. La mattina di due giorni dopo chiamo il mio babbo, come sempre. Siamo felicissimi. Attacco, e mentre lo faccio penso:”Che cavolo però.. Aspettare le due per avere buone notizie è un po’ una noia”. L’ospedale chiama sempre di primo pomeriggio, una volta al giorno. Dopo 15 minuti ci chiamano il primario e l’ospedale. La nostra mamma ha avuto un tracollo nella notte. È morta” termina il toccante post corredato dalle conversazioni tra madre e figlia.

I negazionisti del Covid

“Dei negazionisti poi non me ne è mai fregato niente, tempo ed energie persi. Però leggere e sentire tanti contro il vaccino, non lo accetto. Non lo accetto e vi chiedo aiuto. Per favore, manteniamo alta l’attenzione, anche se siamo stufi delle distanze, delle limitazioni. Ci si ammala anche seguendo le regole”.



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