Magalli è pronto a tornare in tv dopo il tumore che l’ha colpito, ma questa volta è pronto a rivalutare anche la Mediaset, nel caso in cui non trovasse opportunità in Rai. Il conduttore si racconta dopo il linfoma alla milza che lo ha costretto ad un lunga pausa.
Magalli pronto alla tv: pensa a Mediaset
Giancarlo Magalli è guarito dal tumore, il linfoma alla milza che lo ha costretto a letto per oltre sette mesi. “Sono stati mesi pesanti, un anno da dimenticare, ma adesso sto bene”, ha raccontato nella sua intervista per TvBlog. Adesso sente il bisogno di ripartire con la sua vita al cento per cento, anche con il lavoro, ma la tv per il momento lo ha lasciato senza programmi.
Ci ha tenuto ad aggiornare sul suo stato di salute: “Sto bene. Esco, giro, guido, mangio. Faccio una vita al novanta per cento normale. La normalità perfetta tuttavia la riconquisterò quando ricomincerò a lavorare. I miei programmi nessuno me li ha tenuti da parte”, racconta il conduttore rimasto lontano dai suoi show, indipendentemente dalla malattia.
“Mi è dispiaciuto trovarmi senza una trasmissione e vedere che tutto quello che facevo sia stato dato ad altri. Il direttore Coletta mi ha promesso il suo interessamento, mi auguro che si trasformi in qualcosa di concerto”. Poi aggiunge: “È sempre stato molto gentile ed affettuoso con me“.
L’addio ai programmi prima della malattia
Un anno prima di ammalarsi, Magalli ha lasciato la conduzione de ‘I Fatti Vostri’ e oggi vede quell’addio come una sorta di benedizione: “Non avrei potuto continuare a lavorare nelle condizioni in cui ero”, confida. “L’ho lasciato due anni fa, dopo vent’anni non ce la facevo più a mandare avanti un impegno quotidiano”.
Invece, il ruolo narrante ne ‘Il Collegio’ è stato affidato a Nino Frassica nell’ultima edizione: “Avrei potuto farlo senza problemi, mi è dispiaciuto non proseguire”, ammette. Infine, ha lasciato anche il suo quiz ‘Una parola di troppo’, generando non poco scompiglio. “Pure lì non è stata colpa della malattia”, ma poi continua: “I risultati c’erano, a mancare erano i soldi”.