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Lutto a Santa Lucia di Serino, Salvatore Maffei si accascia a terra per un malore e muore durante la Sagra dei Sapori Contadini: aveva 73 anni

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Salvatore Maffei

Lutto a Santa Lucia di Serino dove Salvatore Maffei, un uomo di 73 anni, è morto durante la Sagra dei Sapori Contadini a causa di un malore improvviso. Secondo le prime informazioni, la vittima si sarebbe sentita improvvisamente male accasciandosi al suolo e perdendo la vita in pochi istanti. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Santa Lucia di Serino, Salvatore Maffei morto per un malore durante una sagra

Una vera e propria tragedia quella avvenuta nella tarda serata di sabato 21 settembre a Santa Lucia di Serino durante la “Sagra dei sapori contadini”. Salvatore Maffei, un uomo di 73 anni, è stato colpito da un malore improvviso, probabilmente un infarto, e nonostante i rapidi soccorsi, non c’è stato nulla da fare. Secondo le prime informazioni, l’uomo aveva da poco finito di gustare una delle prelibatezze offerte nel corso dell’evento poi è caduto a terra davanti ad una bancarella perdendo la vita. La comunità è profondamente colpita dalla sua perdita, soprattutto perché l’evento era stato organizzato per un nobile scopo: raccogliere fondi per acquistare un’ambulanza.

Il cordoglio del sindaco

Il sindaco Ottaviano Vistocco ha espresso il dolore e il cordoglio di tutta la comunità, sottolineando l’importanza di vivere con pienezza e di sostenersi a vicenda nei momenti difficili: «La nostra comunità ha vissuto un momento di dolore, di forte smarrimento, in cui si è fatto strada in noi un profondo senso di impotenza – dice il sindaco Ottaviano Vistocco -. Salvatore era con noi; nel pomeriggio era insieme a noi, nella nostra piazza, a guardare, quasi con stupore, gli zampilli della fontana accesa, ad ascoltare le voci dei bambini. Poi, col buio della sera, anche la sua vita è scivolata nella notte. La morte è sì un elemento naturale, ma non per questo la si accetta facilmente. E il dolore che ne deriva non è una parola semplice, ma lacerazione e sofferenza. E, soprattutto, il dolore rifugge la parola, la quale è sempre inadeguata, non all’altezza, quasi di troppo». «Resta il ricordo, certamente; ricordare è consegnare all’eternità una vita che sappiamo passeggera. E noi, Salvatore, ti ricorderemo sempre; resta la vicinanza alla famiglia, cui vanno le nostre più sentite condoglianze rimarca la fascia tricolore -. E ci resta un compito ancora più grande, ma che ciascuno di noi deve fare proprio: vivere, ogni giorno, il vero senso della comunità. La consapevolezza della caducità dell’esistenza è un invito a vivere con pienezza la vita che ci è data. Ma declinandola nel senso del noi, perché tutto ha davvero senso se il cammino, nei giorni di sole come in quelli di pioggia, lo facciamo insieme. La fede è la nostra ancora di salvezza, porto sicuro nelle tempeste della vita, speranza assoluta contro ogni disperazione».

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