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Accusa un malore in strada a Roma: deriso e filmato

Accusa un malore in strada a Roma e sviene: anziché aiutarlo, i presenti lo hanno iniziato a deridere e filmare. È questa l’insensibile vicenda vissuta da Marco: “Stavo morendo, sono stato soccorso dopo un’ora”.

Roma, accusa un malore in strada: deriso e filmato | La storia di Marco

Stavo morendo, non avevo la forza di chiedere aiuto e intanto sentivo la gente intorno che mi gridava “brutto tossico”, ragazzini che ridevano mentre dicevano “famoje un video, e mettiamolo online””. Marco, era disteso sul marciapiede svenuto dopo un improvviso malore, quasi incosciente. Ed è rimasto così, senza aiuto, per più di un’ora. “Sentivo in lontanaza quelle voce, i passi che poi acceleravano. ‘Andiamo via, potrebbe essere pericoloso’, è stata la frase di una giovane coppia. C’era chi mi aveva scambiato per un clochard, un balordo.” Ma non tutti sono stati senza cuore, infatti è poi arrivata una donna che avrebbe contattato i sanitari riuscendo così a scongiurare il peggio per il giovane: “Una donna mi ha chiesto se avevo bisogno di aiuto, se poteva chiamare il 118 e le ho fatto segno di sì. In lontananza altri grida, stavolta di aiuto ‘Marco! Marco! Resta con me’. Mi sono svegliato mentre mi stavano facendo una tac cerebrale, l’operatrice che mi chiedeva di restare sveglio e gridava con forza il mio nome”.

Come sta ora Marco

Ora Marco Di Gregorio, 47enne, sta bene ma non potrà mai dimenticare quanti quel giorno lo hanno ignorato ma soprattutto chi lo ha salvato: “Vorrei cercare e ringraziare la donna, l’unica, che si è fermata a prestare soccorso, ma non so chi sia”. Per questo ha lasciato un foglio scritto a mano, appeso su un muro vicino ad una tabaccheria dove si è sentito male: “Volevo ringraziare di cuore il passante che tra la mezzanotte e l’1,30 del 9 giugno, ha chiamato il 112 per prestarmi soccorso. Sono rimasto a terra per più di un’ora per un malore improvviso e sono stato salvato. Per favore, mi chiami”.

“Ci tengo davvero a ringraziare quell’angelo, se non fosse stato per lei oggi non sarei qui e i miei due figli non avrebbero più il loro papà. Vivo da solo, avevo appena dato la buona notte alla mia compagna al telefono, erano le 23,45 circa: ho iniziato a sentirmi male, ho pensato che dovevo prendere un po’ d’aria e sono sceso in strada. La mia situazione è peggiorata e ho arrancato fino a un tabaccaio con la distribuzione automatica notturna: ho pensato che lì potesse passare qualcuno che mi avrebbe aiutato”. Proprio in quel punto Marco è svenuto battendo a terra la testa ed è rimasto lì per più di un’ora.

Il racconto

“È stato tremendo sentire quelle voci che mi disprezzavano senza neanche conoscermi, non bevo, non fumo, sono anche un donatore di sangue e la mia storia serve a far capire che non si può ignorare una persona che sta male”. Dopotutto Marco non solo è donatore di sangue, ma ha seguito dei corsi di primo soccorso e non si è mai tirato indietro per aiutare chi ne aveva bisogno. Rabbia per chi lo ha denigrato ed enorme riconoscenza non solo per la donna che ha chiamato i soccorsi. “Ringrazio infinitamente gli operatori del 118, sono stati gentilissimi e bravissimi così come i medici dell’Aurelia Hospital nel quale sono stato portato e mi hanno detto che ho avuto una sincope”.

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