Ha voluto rilasciare la propria dichiarazione il marito e padre delle due donne, rispettivamente mamma e figlia, travolte e uccise da un treno Frecciarossa alla stazione di Montesilvano in provincia di Pescara: “Mia moglie era seguita da una psicologa. Però non voleva seguire determinate cure e terapie per paura che le togliessero la nostra figlia”.
Pescara, mamma e figlia travolte e uccise da un treno: la dichiarazione del marito
Soffriva di depressione e non voleva curarsi per la paura che le avrebbero tolto la figlia: è il racconto del marito della donna di 40 anni che nei giorni scorsi ha perso la vita insieme alla figlia di 10 anni (che teneva per mano) dopo essere state investite da un treno Frecciarossa presso la stazione di Montesilvano.
L’uomo ancora sconvolto per l’accaduto ha spiegato, in una intervista al Messaggero, che fino a poche ore prima che si consumasse la tragedia aveva fatto il possibile per aiutare la moglie a curarsi: “Soffriva di depressione ed era seguita da una psicologa – ha detto -. Però non voleva seguire determinate cure e terapie per paura che le togliessero la nostra figlia. Negli ultimi tempi, non riusciva a risollevarsi dal malessere, si sentiva minacciata sempre più dalle persone con cui condivideva giochi sul web e sui social. Si rifugiava in queste cose, fumando tantissimo, e per questo l’ho esortata ad andare in ospedale, dove sembrava finalmente convinta di sottoporsi alle terapie che al pronto soccorso le hanno consigliato con un certificato”.