Site icon Occhio Notizie

Manifestazione per l’Europa a Roma: bandiere sventolano a piazza del Popolo, allerta per le proteste

manifestazione europa roma proteste

La manifestazione

Manifestazione oggi sabato 15 marzo per l’Europa a Roma, piazza del Popolo affollata e accessi chiusi. Allerta alle proteste. Al corteo di Barberini partecipano circa cento persone. Migliaia di bandiere dell’Unione Europea adornano la manifestazione promossa da Michele Serra in Piazza del Popolo.

Manifestazione per l’Europa a Roma: allerta per le proteste

Sabato di manifestazioni. Tre eventi si svolgeranno a Roma. Per quella in piazza del Popolo si prevedono ripercussioni sulla viabilità dalle 14 alle 20, tra il Muro Torto, piazzale Flaminio e il lungotevere. Alle 13:30 sono state chiuse al traffico: piazza del Popolo, via Ferdinando di Savoia (tra via Maria Adelaide e piazza del Popolo), via Principessa Clotilde, via Maria Cristina (tra via Maria Adelaide e via Principessa Clotilde), via Ripetta (tra piazza del Popolo e via Brunetti), via del Corso (tra piazza del Popolo e via della Fontanella), via del Babuino (tratto compreso tra via della Fontanella e piazza del Popolo) e viale Trinità dei Monti (tra via di San Sebastianello e viale Gabriele D’Annunzio). Possibili deviazioni per la linea 119. Un’altra manifestazione si svolgerà dalle 15 alle 18 nell’area pedonale di piazza Barberini, con possibili deviazioni per le linee di autobus. A piazza Bocca della Verità, è previsto un sit-in dalle 15:30 alle 18:30, che potrebbe anch’esso comportare modifiche ai percorsi degli autobus.

Gentiloni: “La piazza per l’Ue mi riempie di gioia, grazie a Trump”

“La piazza per l’Ue mi riempie di gioia. Domani discuteremo se ci sia stata o meno una discussione, ma vedere una piazza affollata in nome dell’Europa, per chiedere un’Europa più forte… grazie, grazie a Michele Serra e forse a Donald Trump”. Queste le parole dell’ex premier Paolo Gentiloni durante un incontro di Rigenerazione democratica a Roma.

In piazza Barberini, un centinaio di manifestanti si è riunito per esprimere il proprio dissenso contro il riarmo. Sui sampietrini della piazza è stata distesa una grande bandiera della pace. Nonostante le previsioni di 250 partecipanti, l’atmosfera è carica di un appello accorato contro l’armamento, in netto contrasto con la più affollata e europeista piazza del Popolo. “Le armi non ci servono, portano solo guerra – afferma Lina, una delle manifestanti, in un’intervista con l’Adnkronos – Dobbiamo concentrarci su scuola e sanità. È inaccettabile e scioccante che in Europa si parli di armarsi, senza considerare alcuna soluzione diplomatica. Sia in Ucraina che in Palestina abbiamo agito in modo vergognoso; i conflitti avrebbero potuto concludersi molto prima. Ma alla fine, è tutto un gioco dell’America – conclude – È da lì che ci verranno fornite le armi”.

A Piazza del Popolo sventolano le bandiere dell’Europa e della pace

Migliaia di bandiere dell’Unione Europea adornano la manifestazione promossa da Michele Serra in Piazza del Popolo. Attivisti, sostenitori dell’Europa e numerosi parlamentari si sono riuniti nel cuore di Roma all’inizio dell’evento, aperto dall’Inno alla Gioia e delimitato da transenne sorvegliate dallo staff organizzativo. In alto sventolano anche le bandiere della pace, insieme a quelle di Ucraina e Georgia. Molti gli slogan a favore dell’Europa, ma anche numerose critiche alla politica del riarmo. «La salvezza non risiede nella forza bruta delle armi, ma nella costruzione di relazioni umane», recita uno striscione tenuto da due donne. Al momento, non sono presenti bandiere di alcun partito politico.

Sui sampietrini di piazza Barberini è distesa una enorme bandiera della pace. Qui, dove sono attese 250 persone, si alza un appello accorato contro il riarmo, in contrasto con la piazza del Popolo, più affollata e pro-europeista. “Le armi non ci servono, portano solo guerra – afferma Lina, una manifestante, all’Adnkronos – Dobbiamo concentrarci su scuola e sanità. È incredibile e inaccettabile che in Europa si parli di armarsi, senza considerare alcuna opzione diplomatica. Sia in Ucraina che in Palestina abbiamo agito in modo vergognoso; i conflitti avrebbero potuto concludersi molto prima. Ma alla fine, è tutto un gioco dell’America – conclude – È da lì che ci verranno fornite le armi”.

Exit mobile version